No Goat

Ci ho messo un po’ – giusto qualche decennio – ma quest’anno alfin mi sono arreso. Il giochetto del “più grande di tutti i tempi” ci piacerà anche un sacco ma non ha alcun senso, basta, diciamolo. E’ un simpatico espediente per parlare ore di un argomento che ti stuzzica, ma appunto resta un giochetto. Simpatico e inutile, come tutti i giochetti. E dopo essermici immerso più volte anche in questo 2022 – da Federer a Messi a Pelè, passando per qualche anniversario, qualche serie tv e qualche suggestione – finalmente ho capito che nello sport il più grande di tutti i tempi non esiste. E che il tempo va nessariamente diviso in epoche, e per ogni epoca si può trovare il più grande (o non trovarlo, perchè le generazioni non sono tutte uguali). E fermarsi lì.

Come si possono paragonare i tennisti che usavano le racchette di legno a quelli che usano le racchette in carbonio/titanio/plutonio/antimonio? Come si posso paragonare gli sciatori di 60 o 30 anni di fa a quelli di oggi (e gli sci, e le piste)? Come si possono paragonare Fangio, Lauda, Schumacher e Verstappen tra le bare volanti di un tempo e le macchine che oggi vanno quasi da sole? Come si possono paragonare, in generale e in qualsiasi sport, gli atleti di 100 o 50 anni fa a quelli di oggi per stuttura fisica, metodologie di allenamento, materali/tempo/soldi a disposizione?

Arrivato a Pelè, insoma, mi sono messo il cuore in pace. Pelè è il più grande di ogni epoca? Maradona è megli’e Pelè o viceversa? E Messi, vuoi mettere Messi?

La morte di Pelè chiude per sempre la storia di un calcio che non esiste più e di cui Pelè era volto, anima, tutto. Pelè è un mito del calcio, senza dubbio, ma di un calcio prevalentemente in bianco e nero, un calcio poco documentato (a parte Italia-Brasile di Mexico ’70, quante partite avete visto di Pelè?), un calcio più immaginato che vissuto. Pelè ha vinto tre mondiali e questo basterà per sempre a farne una leggenda. Fu vera gloria, certo, tra i millemila gol e le millemila veroniche, stella di tre Brasili pieni di talento e solidità (no saltimbanchi), personaggio positivo, semidio del pallone, front-man di un movimento, il sorriso a 320 denti, Pelè, Pelè! eccetera.

Ma il modello-Pelè oggi non sarebbe riproducibile. Oggi una leggenda del calcio non potrebbe non giocare nemmeno una partita di club in Europa. Oggi non potrebbe esistere un Pelè che se ne sta tutta la carriera nel Santos e poi da monumento vivente va a vivere un crepuscolo durato nei Cosmos, in un calcio che praticamente non esiste. Oggi non sarebbe concepibile un campione che non si vede, un campione con statistiche incerte, un campione che vedi apparire ogni 4 anni. E sì, ok, sono apparizioni abbacinanti. Ma oggi se non vedi partite per due giorni di fila vai in astinenza, figuriamoci ci fosse un Pelè che vedi un mese sì e 4 anni no. Oggi sarebbe inaccettabile non diffondere la bellezza di un Pelè. Oggi un Pelè non se ne starebbe mai rintanato in un altro emisfero senza diffondere la sua bellezza (e incassare il giusto). Ma oggi è oggi, e Pelè è – inequivocalbilmente – un campione di ieri.

Quindi: Pelè è stato il migliore della sua epoca (una quindicina di anni da primadonna assoluta dello sport più amato del mondo, per assurgere alla gloria eterna), Maradona della sua (una rock star con una cazzimma calcistica mai più raggiunta da nessun uomo), Messi della sua (giocatorone simbolo di uno sport sempre più ricco, sempre più frenetico, sempre meno affascinante).

Poi, siccome non puoi recintare nè la nostalgia nè le pulsioni calcistiche, ognuno decida chi è stato il più grande. Ma per sè, non per l’umanità intera. Certe classifiche non esistono, sono solo giochetti utili a riempire pagine e tabelle. Diffidate delle classifiche “ogni tempo”. Di Pelè restano la tecnica e la leggerezza, quella proprietà che hanno avuto in pochi di attraversare il campo su un cuscino d’aria prima di scegliere se segnare di tocco o di potenza o liberare il compagno al tiro, sempre comunicando una certa superiorità rispetto a un mondo di gente normale. Palè era Pelè, il re, che trasformava in oro ogni pallone, che veniva bene anche nelle foto. Resta il gol dell’1-0 di Italia-Brasile, un colpo di testa incastonato in una carriera di colpi di piede, eppure un colpo di testa maestoso, fluttuando nell’area e poi schiacciando con una potenza inumana, ed è un peccato che questa impresa fisica e tecnica non sia stato oggetto di studio come ogni singola mossa di CR7, scoregge comprese.

Ecco. Avrò più cose da ricordare di Pelè che di Messi, questo è sicuro, pur avendo visto una sola partita di Pelè e almeno cento di Messi. Maradona non so, è un’altra categoria di uomo e di campione, nel bene e nel male e anche nel malissimo: di lui ricorderò più cose di Pelè e Messi messi (ops) insieme.

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104 risposte a No Goat

  1. Ellevu scrive:

    D’accordo come sempre.
    Auguri a te e a tutti i fratelli interisti

  2. Giorgio scrive:

    Accidenti, Robbe’, che pezzo !
    Per quel che vale il parere di un quivis de populo… splendido.
    Ammirato il giusto, assertivo il giusto. Lucido e competente.
    INECCEPIBILE. Mi domando se non potremmo (e dovremmo) segnalarti alla Columbia University per quel premietto 😉
    Auguri a te e a tutti noi per un 2023 (e 2024, 2025, etc. etc.) con pace e serenità.

  3. Stefano scrive:

    Preciso e cristallino come sempre, forza Inter e buon anno nerazzurro!

  4. Oannes scrive:

    Quarto!
    Ci metterei la firma..

  5. Scetticonerazzurro scrive:

    Al di là delle esagerazioni retoriche che hanno accompagnato la morte di un mostro sacro dello sport come Pelé, diffuse a piene mani in tutti i quotidiani del globo (il New York Times, giornale di un Paese che non ha mai apprezzato come meritava il calcio, ha dedicato un omaggio alle imprese del brasiliano di ben dodici pagine!), bisogna riconoscere che molte delle lodi tributate sono pienamente giustificate, nonostante i tempi siano mutati e con essi il gioco del calcio. Gli elogi di oggi, direi, sono quasi una tardiva ricompensa per meriti che a suo tempo al brasiliano non vennero riconosciuti. In Europa poi, culla del calcio, in venti e più anni di carriera Pelé ha messo raramente piede, in occasione dei Mondiali e in comparsate che la sua squadra, il Santos, per impinguare le casse sociali, ogni tanto si permetteva di fare attraversando l’oceano per mettere in vetrina il suo più prestigioso giocatore, quasi fosse un fenomeno da baraccone, o da circo equestre. Nel mio caso, credo di averlo visto giocare in tutto non più di quattro o cinque volte, in occasione appunto dei Mondiali, in qualche partita amichevole con la nostra Nazionale, sempre in televisione e allo stadio, in esibizione , in notturna al comunale di Firenze contro la Fiorentina. Fu in quest’ultima occasione che ebbi modo di apprezzare meglio il tipo di tecnica individuale in possesso di questo giocatore, anzi, piuttosto sublime giocoliere che giocatore, nel trattare la palla, che nel fraseggio coi compagni sembrava piuttosto accarezzare che colpire, e a quel tempo il pallone di cuoio cucito e le scarpette ( così venivano chiamati allora gli scarpini di oggi), scomode come gli scarponi chiodati dei montanari, erano gli strumenti meno adatti per certe finezze rese possibili oggi anche ad atleti dilettanti. Spettacolare nello scatto e nella corsa, nello smarcarsi, poi, sembrava che il pallone cercasse lui anziché lui il pallone e soprattutto nel gioco in elevazione era uno straordinario colpitore di testa, nonostante il peso non indifferente del corpo, capace di indirizzare la palla nell’angolo di porta che preferiva. Insomma , le doti atletiche si accompagnavano ad una tecnica sopraffina, tipica dei giocatori sudamericani, e facevano di lui un perfetto esemplare di un calcio molto più avanzato del tempo in cui è vissuto. Certo, i primati che ha conseguito in carriera, a mio parere, gli son stati resi possibili anche dalle caratteristiche del calcio sudamericano, molto meno competitivo di quello europeo, ma insomma che possedesse doti tecniche ed atletiche di assoluto rilievo nessuno ha mai dubitato. I nostri stessi migliori giocatori, soprattutto difensori, che in rare occasioni lo hanno affrontato in gare impegnative, ne testimoniano la grandezza e, direi, la unicità nella storia di questo sport che oggi ha conquistato il mondo.
    Auguri vivissimi di un anno felice a tutti i frequentatori del blog.

  6. Lothar scrive:

    Grazie a tutti i presenti degli auguri,
    che ricambio di cuore, naturalmente neroazzurro.
    BUON ANNO NUOVO!!

  7. Er pomata scrive:

    fotografa nella sintesi perfetta di due sole parole il Brasile di oggi.

  8. Gorni scrive:

    Io non ho visto mai Pelè dal vivo, ma è possibile che per ricordarlo ci propinano il di Fuga per la vittoria? Gran gol certo, ma di un film. Sono completamente d’accordo sull’articolo di Settore. Per quanto mi riguarda, non ho mai visto le giocate viste nel primo anno di Inter di Ronaldo “Il Fenomeno”.

    • Geppetto57 scrive:

      È come se uno vedesse “Rush” per farsi un’idea di chi fossero Lauda e Hunt. Inutile sottolineare che uno dei siti che lo propongono sia quello dalla rosea, dove imperversa ancora la telenovela dalla Wanda. Patetici.

  9. Giorgio scrive:

    Buongiorno a tutti.
    Ho due “tarli” che mi stanno facendo impazzire, quindi devo porre in pubblico due accorati interrogativi :

    1) Er Pomata è davvero una specie di Charlie Harper (va be’…non abita a Malibu ma nell’Oltrepo…), quello di “Due uomini e 1/2” ?

    2) Sentite anche voi l’estremo bisogno di un vaticinio di Fortebraccio entro oggi ? Se no rischiamo di sprecare il 2023… 😬

    Grazie per la cortese attenzione e…no, non ho esagerato affatto, ieri sera. Sono proprio così al naturale.

  10. Raimondo scrive:

    Sono d’accordo. PER ME il piu grande è stato Meazza. Mai visto giocare. Solo racconti da Interisti più anziani di me e che lo avevano visto. Da Interista ho il diritto di dire che è stato il più grande.

    Buon anno a tutti

    Raimondo

  11. un libero pensatore scrive:

    Buongiorno e buon anno a tutti

  12. Militus scrive:

    Buon anno a tutti i fratelli di fede. Approfitto per chiedere di nominare Giorgio come Avvisatore Ufficiale dei nuovi post di Settore.

    • Giorgio scrive:

      Buon anno, collega.
      Niente da fare.
      Per formazione (e convinzione) vorrei che fosse preoccupazione e spirito di servizio di tutti 😉

  13. Francesco 70 scrive:

    Buon anno a tutti!
    Ovviamente non sono fiducioso su nulla riguardi la Nostra, ma oggi non pensiamoci, ci sarà tempo e modo per disperare. 🙂

  14. un libero pensatore scrive:

    Per inserirmi modestissimamente nella discussione in oggetto, posso scrivere un mio commento contro Maradona?
    Premetto che ho già scritto da altre parti che concordo del tutto con quanto scritto da Settore e che da un po’ di tempo adotto una mia classificazione (e non classifica) relativa solo al calcio e ai suoi interpreti maggiori, divisa per decenni. Salto il 1800 per ovvie ragioni e comincio dagli anni 20 del 1900, perché per gli anni 10 non saprei chi indicare. In tal modo segnalo chi ha dominato individualmente quel decennio, con questi risultati:
    anni 20 – Scarone
    30 – Meazza
    40 (anni di guerra, molti grandissimi ma nessun dominatore)
    50 – Di Stefano
    60 – Pelè
    70 – Cruyff
    80 – Maradona
    90 – Ronaldo (il nostro)
    00 – Messi
    10 – Messi & CR7
    Detto ciò, e seguendo quel che scrive acutamente anche Settore (che poi però si contraddice), non capisco proprio – sarà un mio limite – il perché tutti alla fine indichino spesso Maradona come l’indiziato potenziale a essere il più fra tutti questi.
    Che inoltre venga ritenuto superiore a Pelè mi dà veramente un po’ fastidio, e non so poi perché si dica che Pelè non ha giocato in Europa e che invece vada bene che Maradona non abbia praticamente quasi mai presenziato in Champions (mentre Pelè ha vinto Libertadores e Intercontinentali, contro squadre europee del resto).
    Mi dispiace poi che Settore ricordi più Pelè di Messi e Maradona più di tutti e tre, perché mi sembra che la vicinanza della contemporaneità stia facendo perdere di vista quello che ha fatto e continua a fare questo atleta dei nostri giorni (che per fortuna possiamo vedere ogni giorno).
    Messi e CR7 (anche se quest’ultimo mi piace poco) hanno incarnato una vocazione sportiva da “macchine”, e se per CR7 il suo essere una macchina è apparentemente più evidente, l’essere macchina di Messi è molto più profondo.
    Messi è da sempre una macchina e non c’è stato mai nessuno come lui, per questo nei suoi confronti nutro uno stupore che finora non si è mai fermato, e ormai va per i 36 anni. Da quando aveva 5 anni fino ad oggi lui entra in campo e non fa altro che giocare alla sua maniera per 90 minuti, che vuol dire sempre attaccare l’uomo e fare o gol o assist (quanto meno provare a fare ciò, a volte al top altre volte no). Nella storia di questo sport è quello che ha fatto o gol o assist o entrambi quasi in ogni sua partita.
    E’ una macchina (alcuni hanno persino malignamente parlato di una sua specie di “autismo”), forse ciò non piace a chi non ama il calcio odierno, ed è una macchina che funziona fin da quando è apparsa, questo per me è incredibile. CR7 per sua ambizione ha provato a rendersi macchina per eguagliare l’avversario, e un suo piccolo merito è stato di esserci riuscito per un po’ di anni, anche se è divenuto un giocatore discutibile.
    Ma la macchina artificiale di CR7 si è quasi fermata, quella naturale di Messi continua a funzionare, forse non più ai ritmi di un tempo (altra cosa incredibile appunto il ritmo con cui operava, e come CR7 gli stava appresso, qualche volta apparendo quasi superiore all’originale).
    Il paragone Messi/Maradona/qualunque altro a me appare perciò risibile da sempre, perché nessuno ha finora mai fatto quello che ha fatto lui a un tale ritmo, a una tale costanza e per così tanto tempo (Maradona è durato infinitamente meno, meno anche di tanti altri nella mia classificazione).
    Chi diceva che in Nazionale però Messi non si sa perché non rendeva, praticamente non si rende conto che nel calcio si gioca in 11 in qualunque squadra (nel 62 il Brasile ha vinto senza Pelè e avrebbe vinto anche con lui – senza Burruchaga e Valdano e altri neanche Maradona ce l’avrebbe fatta – Messi ha fatto due gol in finale ma senza Martinez? e quei due sue gol non erano stati vanificati dai compagni Otamendi e Montiel?), chi diceva questo non vedeva quello che accadeva sotto i suoi occhi, la macchina Messi che entrava in campo con la camiseta albiceleste per fare esattamente quello che fa da quando ha 5 anni.
    Quando Messi entrerà in campo e non saprà più fare quello che ha fatto da quando aveva 5 anni, sarà un momento per me triste per tutto il calcio.
    Per chiudere, seguendo anche i giudizi dei diretti protagonisti di questo sport, ritengo forse che Pelè (che ho visto solo a posteriori) possa avere davvero incarnato le doti maggiori del calciatore ideale, ma anche io come altri fra quelli che ho visto in diretta quello che ha fatto Ronaldo il fenomeno – per un tempo però estremamente limitato – non l’ho visto fare a nessuno, neanche alla macchina Messi

    • Lothar scrive:

      STRAORDINARIA ANALISI DI UN LIBERO PENSATORE,
      CHE CONDIVIDO IN TOTO.
      CHAPEAU!

    • Francesco89 scrive:

      Sono assolutamente d’accordo che Messi abbia fatto qualcosa d’incredibile in termini di performance, continuità e longevità, soprattutto considerando che il calcio moderno è molto più veloce, tattico e stressante sia dal punto di vista fisico che mentale rispetto al passato. Un calcio che, esasperato dalla tattica e dall’atletismo, non permette più la completa espressione del talento individuale, quindi Messi, nel confronto con gli altri campioni, per me viene un po’ penalizzato anche da questo. Certo i 3 mondiali vinti da Pelè hanno un peso enorme nella considerazione generale così come quello vinto, “da solo” da Maradona!

      Nella tabella dei campioni però farei qualche modifica:
      “a cavallo degli…”
      anni 90 Van Basten
      anni 00 Ronaldo (e Zidane)
      anni 10 Messi (e C. Ronaldo)
      anni 20 Mbappè (già si può dire…)

  15. denny71 scrive:

    Buon anno settoriani! 🙂 dai che fra 3 giorni si riparte (a proposito, mi unisco all’accorato appello di Giorgio x fortebraccio: mai come questa volta la gufata è fondamentale…)

  16. Geppetto57 scrive:

    Comunicazione di servizio. Inizia da oggi, sulla “Gazzetta dello Sport”, la nuova telenovela “Ronaldo d’Arabia”. Penosi.

    • Lothar scrive:

      Sono 24ore che ho accettato di leggere questo momento di grande tristezza per il calcio, e fin che ci riuscirò mi rifiuto di commentare questo argomento.
      Perché, scusatemi davvero,
      certe notizie mi fanno venire il vomito,
      (cit. Vasco).

  17. Francesco89 scrive:

    Vi leggo sempre molto volentieri…
    Auguro a tutti un buon anno e che per i nostri colori possa ricominciare una stagione indimenticabile!

    • un libero pensatore scrive:

      Rispondo qui alla tua cortese annotazione al mio ultra-prolisso commento (mi scuso ma scrivo al computer e me ne sono accorto solo dopo averlo pubblicato).
      La divisione in decenni è un espediente un po’ di comodo per cercare di dare una forma strutturata alla classificazione, ma un decennio può sforare in avanti o concludersi anche un po’ prima.
      Per Van Basten (illustrissimo escluso dalla classificazione come tanti altri quali Puskas, Platini, Schiaffino, ahimè Baggio e molti ancora) mi risulta difficile metterlo negli anni 90 avendo terminato la carriera nel 93 e avendo avuto gli anni migliori a cavallo come dici tu, dato che prima negli 80 c’è Maradona e quel decennio non può che essere del Pibe.
      Ronaldo il fenomeno per me domina – nel senso di giocatore individualmente più dominante del decennio come dovrebbe essere per ogni decade presa in esame – i 90 avendo raggiunto il suo apice, che per me come detto è il più alto apice a cui è mai giunto un calciatore visto in diretta, tra il 96 e il 98, per poi allungarsi di due anni oltre il decennio col mondiale vinto nel 2002 anche se a livelli minori.
      Per Zidane è lo stesso concetto, vince il mondiale nel 98 ma Ronaldo per me gli è nettamente superiore anche se gioca una finale da fantasma dopo la “quasi morte”, e negli anni duemila secondo me l’astro di Messi è già sfolgorante sia per talento che per vittorie.
      Molti grandissimi hanno avuto il destino di essere contemporanei di quei pochi mostri che ho indicato che ne hanno inevitabilmente oscurato in parte le doti pur eccelse.
      Finendo con Maradona che avrebbe vinto da solo Mondiale e scudetti al Napoli, torno a dire che al di là di ogni immenso talento posseduto da un singolo giocatore, la mia opinione è che dire di un calciatore “ha vinto” qualcosa è una forzatura, perché è la squadra che vince, e in quella squadra che ha vinto giocava tizio o caio.
      Stenmatk o McEnroe hanno vinto, come Bolt o gli Abbagnale, ma è l’Inter che ha vinto e non il singolo Suarez, Mazzola o Milito, loro hanno contribuito a quella vittoria.
      E’ chiaro che ci sono giocatori che hanno contribuito in maniera forse determinante, ma resta un gioco di squadra nel quale anche i Giordano, Careca, Bagni, De Napoli, Valdano, Burruchaga, Batista hanno fatto la loro parte.
      Di Stefano per esempio non ha mai potuto giocare un solo mondiale per motivi burocratici ma gli anni 50 sono i suoi, Cruyff non ha vinto il mondiale e Materazzi lo ha portato a casa con pieno merito, ma la differenza tra i due resta eccome.
      Grazie per la pazienza e l’attenzione

  18. Giorgio scrive:

    L’IMPORTANZA DELLA TARA
    (breve ma appassionata – per quanto non richiesta – esegesi del post di Settore)

    Leggo con avidità ogni nuovo commento, ma penso stiamo rischiando il baratro (gradevole, sia chiaro, almeno fino a dopodomani alle 20,45) della chiacchiera da bar nella sua accezione più propria.
    Come la freccia del sofisma, immobile se considerata in ogni istante della propria traiettoria, Settore ci ammonisce a “fotografare” i calciatori nella loro epoca, con le loro caratteristiche fisiche, le loro attrezzature, i loro compagni, i loro schemi etc. etc. …
    Mi sembra di una ragionevolezza assoluta.
    Aggiungo, a costo di apparire eretico, che influisce moltissimo il fattore “tifo” : il nostro Ronaldo era incredibile perché era “nostro” ? Fortissimo di suo, certo, ma…ci sdilinqueremmo così oggi anche…che so…per Haaland ? Ed esagero : dopo il mondiale qatariota mi trovo a rimpiangere un po’ meno Hakimi, Lukaku non sembra poter ripetere (ne’ al Chelsea ne’ in nazionale) quel che fece due anni fa e…ebbene si, Baggio stava per vincere un mondiale da solo, circondato da opprimenti schemi tattici sacchiani, con tanti buoni calciatori del Parma attorno.
    Ha ragione da vendere Settore : ci siamo disperati per non aver preso Bremer, ma era più paura di non poter rimpiazzare Skriniar, o rabbia perché l’hanno preso “quelli” ? E…siamo sicuri – oggi – che Bremer sia un giocatore da 50 mln. ? Qualcuno lo sta seguendo ? Epoche diverse e campionati diversi cambiano le prospettive. Tanti anni fa mi capitò di leggere che Pelè fu marcato con successo da un misconosciuto mediano italiano, un certo Trapattoni…
    Scusate il pippone.

  19. gibson3 scrive:

    Auguri a voi tutti cari fratelli

  20. gianfba scrive:

    Un vecchio detto recita che il mondo è bello perché vario e dopo aver letto la disamina di libero pensatore non mi resta che confermarne la veridicità. Per spirito di discussione da bar tra amici, e certamente non per polemica, vorrei anch’io dire la mia.
    Per quanto Messi sia un grandissimo giocatore, a mio parere si tratta di qualcuno che solo in quest’ultimo mondiale è riuscito nell’upgrade di diventare il leader della squadra.
    Questa volta, e probabilmente solo questa volta, si è elevato dal ruolo di goleador ed è salito al ruolo di ispiratore ed uomo guida dei compagni, cioè facendo quello che Pelè, Maradona, Cruijf, Platini e Zidane hanno fatto per tutta la loro carriera. Nella mia personale classifica lo metto quindi dopo la cinquina di cui sopra.
    E per quanto riguarda Maradona, solo i tifosi napoletani possono cantare che è meglio di Pelè, ma trovatemi un altro personaggio (dico personaggio e non calciatore) che sarebbe stato capace di vincere 2 scudetti a Napoli.
    E se conoscete un pochino i francesi dovreste anche sapere che Platini e Zidane, al loro tempo, per compagni, allenatori, tifosi ed ambiente tutto erano qualcosa di molto diverso e superiore al semplice ruolo di ‘giocatore più bravo’ della squadra.

    • un libero pensatore scrive:

      Salve gianfba e grazie dell’attenzione!
      Per restare nello spirito di discussione da bar (l’ambiente migliore per queste cose) posso dirti spassionatamente che di quello che pensano i francesi dei loro giocatori me ne posso anche altamente fregare.
      Sui napoletani, ti rivelo che lo sono anch’io ma interista e all’epoca vivevo lì proprio quando giunse Maradona e quindi quello che ho dovuto sopportare non te lo sto neanche a dire, lì Diego-Diego è al di là della religione e al di là di tutto.
      Ronaldo il fenomeno non era certo un uomo squadra ispiratore e guida dei compagni ma alla faccia quanto è stato più forte di Zidane! E se questo non è il tuo pensiero allora per l’Inter tu avresti desiderato di prendere Maradona e Zidane e io invece avrei voluto Ronaldo (che ho avuto) e Messi. Forse con la tua scelta avremmo avuto più scudetti (..?) o forse sarebbe sempre stata la juve a fregarci…
      Di Platini so solo che quando apparve Maradona in Italia lui si squagliò come neve al sole e si ritirò già nell’87, i suoi 3 palloni d’oro furono – secondo me – un po’ “francesi”, e Maradona non poteva vincerli per le regole del tempo. Ho rivisto qualche tempo fa alcune sue intere partite dei mondiali ritrasmesse dalla Rai e devo dirti che tra lui e i giocatori di oggi mi è sembrato ci fosse un grandissimo gap. Ha giocato negli anni 80 ma non è il suo decennio e, sì, bazzico anch’io la Francia e ho vari amici là e devo dirti che pochi ormai lo ricordano, Zizou lo ha del tutto soppiantato nei loro ricordi.
      Per me, quindi, certamente Pelé, Cruyff, Maradona… e Ronaldo e sicuramente Messi, molto meno Zidane e Platini, perché il calcio può anche non essere per forza leadership e personalità e cruyffismo/beckenbauerismo/maradonismo, se Messi e Ronaldo sono silenziosi e giocano però alla grandissima che male c’é?

  21. Scetticonerazzurro scrive:

    Avrei poco da aggiungere ai tre post che ho già scritto sull’argomento Pelé (troppi in verità e troppo lunghi). Ma il post di Settore che non avevo ancora letto (anche l’ultimo qui inserito apparteneva al post precedente) mi sollecita ad aggiungere qualche riflessione di dissenso. D’accordo con Settore che personaggi ed eventi di qualche importanza, soprattutto quando dalla cronaca passano alla storia, vanno calati nel loro contesto storico, ma alcuni di essi, intendo soprattutto certi personaggi, si distinguono così nettamente dai contemporanei che superano nettamente i confini del loro tempo e diventano maestri e modelli anche per i posteri. Ora, i tre personaggi di cui si dibatte, è indubbio che appartengano a questa particolare categoria e piuttosto che coi loro contemporanei si confrontino tra loro per ciò che di nuovo e di originale hanno saputo regalare ai loro tifosi e alla squadra in cui hanno con onore militato. Per questo dividere la storia in compartimenti stagni di cui ciascuno di loro sarebbe stato protagonista poco serve a capirne la grandezza, legata ad eccezionali doti naturali possedute fin dalla nascita e presto espresse, in accordo e a volte contro lo stesso ambiente , a volte addirittura incapace di comprenderne o di accettarne la grandezza. Insomma, un giocatore di genio, come Pelé (che è un artista e come tale va giudicato), grandeggia nonostante gli stessi strumenti che la tecnologia del tempo gli ha offerto, anzi, nel valutare i suoi meriti, giova sottolineare come, nonostante quegli stessi strumenti non progrediti, abbia ugualmente conseguito risultati eccelsi. Come non domandarsi a quali livelli di perfezione si sarebbe sollevato il suo gioco disponendo di scarpini e non di scarpette e potendo accarezzare una palla leggera simile a quella di cui ha goduto e gode Messi, il genio di oggi? Anche la riserva nel valutare il suo genio perché non ha mai giocato in squadre europee ha poca consistenza: il calcio europeo non si è mai dimostrato superiore a quello sudamericano , da cui ha attinto gran parte dei suoi campioni , e nelle partite internazionali, come nei mondali, ha avuto piuttosto spesso la peggio. Del resto, i maggiori giornalisti sportivi europei non hanno mai lesinato lodi ai livelli di gioco raggiunti da Pelé, forse pari se non superiori alle lodi degli stessi sudamericani, giornalisti e scrittori di ogni sorta. Anche chi non ha mai visto in campo questo straordinario giocatore, perché non dovrebbe fidarsi? È stato il migliore. Fidatevi.

  22. Javier + scrive:

    Juvemerda a tutti!

    • Giorgio scrive:

      Ecco, finalmente un intervento tecnico di spessore ! 🤣🤣🤣

    • Militus scrive:

      Mi associo, anche perché mercoledì si farà di nuovo sul serio e non si devono dimenticare le buone abitudini.

    • gianfba scrive:

      Un grazie a Javier che ha fatto la sintesi dei differenti punti di vista trovando il punto d’incontro tra le idee espresse qui sopra

  23. un libero pensatore scrive:

    Ogni intervento di scetticonerazzurro mi piace per la sua pacatezza e la profonda saggezza che sembra infondere, senza per questo pretendere di voler insegnare nessuna verità di sorta.
    Ebbene sì, mi fido, anche non avendolo visto in diretta credo che Pelè sia stato il migliore.
    Io che sono diventato interista per aver visto Mazzola, ma nella seconda parte della sua carriera, quella da centrocampista dopo la prima da attaccante, ho anche visto in diretta Cruyff ai mondiali del 78 e ne rimasi subito conquistato e divenni suo tifoso. Ho seguito coi nostri colori il grande ma già calante Rummenigge, poi ho visto Platini, di cui ho già detto, e Maradona, che non mi ha mai preso fino in fondo e che ho sempre più sopportato che ammirato (colpa mia…), e Van Basten e poi la folgorazione Ronaldo, troppo breve e anche un po’ sfortunata, e poi Messi, che ringrazio ogni giorno per essere apparso dopo tutti questi, per aver dato ancora una volta un altro estremo vertice al calcio.
    A me per esempio ha fatto estremamente piacere che nel 2021 gli sia stato dato per quel che può contare un pallone d’oro – per me più che meritato – piuttosto che a un Lewandowski che non mi ha mai detto niente.
    A proposito, sempre per quel che può contare segnalo a Scettico che nel 2016 la redazione di France Football riesaminò i palloni d’oro assegnati quando non potevano essere dati ai non europei e con nuovo esame risultò che a Pelè – se fosse stato possibile all’epoca – ne sarebbero stati assegnati ben 7 (quanti dati ora a Messi) e a Maradona ne sarebbero stati dati… 2

  24. Giorgio scrive:

    Brozovic fuori per almeno due settimane.
    Chettepareva…
    Porc…🤬🤬🤬🤬🤬🤬🤬

  25. neroazzurro-rosso scrive:

    @Un libero pensatore

    Concordo sul considerare Johan Kruijff uno dei migliori, se non addirittura il migliore, calciatori più volte elencati nel blog.

    Aggiungo, al tuo ultimo commento, che se nel 74 e nel 78 non si fosse giocato, rispettivamente, in Germania ed Argentina forse, e dico forse, anche Kruijff si sarebbe potuto fregiare di due campionati mondiali vinti, visto come sono andate le due rispettive finali.

    Sei d’accordo?

    • Un libero pensatore scrive:

      Certo l’Olanda fece 2 finali consecutive contro le squadre di casa… chissà…
      In Argentina Cruyff poi non volle neppure andare, perché era una dittatura militare, in ogni caso quella volta non avrebbe potuto partecipare a una eventuale vittoria

  26. neroazzurro-rosso scrive:

    @Giorgio

    Ma senza Brozovic…non si era detto che la squadra giocasse meglio?

    Ricordo male?

    • Giorgio scrive:

      In tutta franchezza…non lo ricordo.
      Interista-sciovinista come sono…ho difeso testardamente TUTTI i ns. giocatori con i cognomi “-ic” fossero persino Kuzmanovic e Vidic (stravedevo per Simic, Kovacic e Perisic).
      Di Brozovic rimpiango i tempi in cui giocava più avanti e spesso faceva qualche gol, ecco. Adesso quel ruolo è svolto con alterne fortune da Calhanoglu, mentre Mkhitaryan penso sarà il sostituto di Brozo.
      Non credo sia il caso proprio contro il Napoli, che è squadra tecnica e veloce, di “inventarsi” un…Gagliardinic 😳

  27. Lothar scrive:

    Buongiorno a tutti,
    non mi chiamo Evaristo,
    ma scusate se insisto:
    Ho potuto ammirare le geniali carezze al pallone di Arthur Antunes de Coimbra qui a Udine, per due anni.
    Per me fa parte del GOAT(HA) del calcio, anche se tutti lo avete dimenticato.
    Ahi ahi😏…

    • Un libero pensatore scrive:

      E chi lo dimentica? Solo che anche lui sta neglii 80 e siamo “costretti”a metterci quel rompiballe di Diego-Diego

  28. Scetticonerazzurro scrive:

    A conclusione (almeno da parte mia) della diatriba a chi attribuire la palma di migliore, e soprattutto per meglio comprendere in cosa consista il “genio” in questo sport che tanto ci appassiona, suggerirei la lettura di un libro illuminante “La partita perfetta” scritto nientemeno che da due filosofi cattedratici (Del Bo e De Sio), appassionati di calcio e che trattano questioni complesse in forma agile e disinvoltura, accessibile a tutti, come non ci aspetteremmo da filosofi.
    Una buona giornata a tutti.

  29. Militus scrive:

    All’ottimo testo consigliato da Scettico aggiungo un passaggio dello scrittore argentino Osvaldo Soriano, anche lui ogni tanto scriveva splendide cose sullo sport che amiamo.

    “Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all’improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso e forse gli altri avrebbero potuto vedere se avessero osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio”.

  30. Dawide scrive:

    Ma com’è che in casa Inter tutti credono convintamente allo scudetto?
    Quando siamo partiti tutti da 0 non sembravano così motivati. Adesso che ripartiamo da -11 (!) invece sono gasatissimi.

    • Giorgio scrive:

      Credo possa dipendere – in buona misura – dal tempo passato senza partite.
      In qualche modo siamo caduti in una specie di oblio, che ci porta a guardare con pericoloso ottimismo la classifica.
      Mutatis mutandis…se fossimo 11 mt. sott’acqua e il livello della stessa continuasse a salire…forse saremmo meno ottimisti sulle ns. capacità natatorie 😬
      Anche per questo, riguardo alle (splendide) letture suggerite da Scettico e Militus…io – senza voler sembrare irrispettoso – aspetto la nuova “uscita” di Fortebraccio, ehm…

    • Geppetto57 scrive:

      Mi verrebbe da dire : “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, ma non so se sarà ancora applicabile dopo la partita di domani. Speremm.

  31. Gus scrive:

    Bentrovati e buon 23 a tutti.
    Su Pelè: sui social son girati video suggestivi che alternavano i colpi famosi dei campioni di ogni epoca (da Cruijff a Best, passando per i vari Maradona, Ronaldo 1 e 2, Ronaldinho, Messi…) a quelli (quasi tutti in bianco e nero ma molto chiari) di Pelè. Beh, non c’è colpo che lui non avesse già espresso da par suo. Sterzate improvvise, stop and go, dribbling ubriacanti, rulete, staffilate, palombelle, incornate in sospensione…
    La mia considerazione è semplicemente che il brasiliano fosse un atleta, per quel calcio, avanti per il suo tempo (un pò come il nostro Fenomeno), e con quel fisico e quel talento, allenato come ci si allena oggi, non ho dubbi avrebbe svettato in ogni epoca, compresa la nostra.
    Su Brozo (precipitando il livello…): per me c’è un’Inter con e una senza Brozo. E quella con è una squadra decisamente migliore nella gestione della palla in uscita.

  32. Javier + scrive:

    Concordo con il mio concittadino, senza Brozo facciamo una fatica enorme ad uscire.
    Nè.

    • Geppetto57 scrive:

      Sarei anche per una petizione contro l’uso indiscriminato della costruzione dal basso, che ci ha già dato parecchi grattacapi, per usare un eufemismo.

  33. Un libero pensatore scrive:

    Concordo con Gus (e come già detto anche con Scettico).
    Mi complimento poi con Gus per il suo clamoroso “precipitando il livello”… povero Brozo, a quali paragoni viene inconsapevolmente accostato nei nostri discorsi

  34. Giorgio scrive:

    Ok, lo scrivo (non ce la faccio ad arrovellarmi il cervello da solo, neppure come in casi come questo, quando cioè le bojate sono esclusivo frutto delle mie paranoie…) : secondo voi…considerando i mondiali…come reagiranno i nostri ?
    Voglio dire : Onana cacciato dalla nazionale, Dumfries sbeffeggiato dagli argentini, Correa che si fa male prima, Brozo “durante”, Lautaro che si è visto ” preferire” un esordiente e non ha fatto ferie…
    Il tutto mentre il Napoli ha potuto svolgere una preparazione pressoché ottimale.
    Si, si, lo avevo scritto : sono il solito paranoico… 😵
    Fortebraccio, dove sei ?!?! 🤪

  35. Geppetto57 scrive:

    Dal sito FC Inter 1908 / Pancev: “All’Inter mi hanno sabotato, ecco come è andata. Potevo vincere il Pallone d’Oro!”

  36. Geppetto57 scrive:

    per dire …

  37. fortebraccio scrive:

    Inter – Napoli 0 – 3

    ‘notte

  38. Francesco 70 scrive:

    A me il Napoli piace. E visto che non siamo in grado di vincere lo scudo preferisco lo vincan loro piuttosto che quegli altri.
    Ora, visto che tanto speranze non ne abbiamo, tutto sommato il fatto che domani si perda non mi dispiace poi più di tanto.
    Lo so, sa tanto di volpe e l’uva, ed è così in effetti, ma purtroppo di qualcosa domani sera dovrò pur rallegrarmi….
    Coraggio, testa alta e andiamo incontro alla sconfitta baldanzosi.
    E che Forte ci dia una mano….hai visto mai.

    • denny71 scrive:

      Condivido l’apprezzamento per il napoli e anch’io preferisco che vincano loro e non… altre squadre, ma ho come l’impressione che domani avremo un arbitraggio, diciamo così, non “ostile” (capisciammè)

  39. Lothar scrive:

    In ogni caso,
    a mezzogiorno,
    mi mangerò una buona
    diavola al forno.

    E per gioir
    a metà settimana
    griderò convinto
    Forza Salernitana!

  40. gianfba scrive:

    Esiste un nuovo regolamento del calcio che prevede che in qualunque contrasto sia coinvolto Theo Hernandez, se cade lui è sempre punizione, se cade l’avversario il gioco continua in ogni caso.

  41. neroazzurro-rosso scrive:

    @gianfba

    Esattamente come hai scritto.

    Nella stessa azione, spintone di spalla (?) di theo che perde palla, regola del vantaggio e spintone di spalla (?) di un avversario e…fallo per il bbilan.

    Come quelli là, hanno un regolamento a parte.

    AMALA.

  42. fortebraccio scrive:

    Inter – Napoli 0-3
    ‘notte

  43. giardinero9cruz scrive:

    Come vince le partite la RuBe, di corto muso, giocando obiettivamente di merda, è un qualcosa che a questo punto andrebbe studiato all’università della scienza dell’impossibile…

  44. mareintempesta scrive:

    Penso che la posizione di Di Marco era buona e il var avrebbe poi convalidato…come ha fatto a non metterla dentro?

  45. Francesco 70 scrive:

    Peccato Darmian, peccato.
    Mi sembra stiamo giocando troppo sopra le righe, avversari molto più a loro agio. Non vorrei si traducesse in un tracollo fisico dopo il sessantesimo.
    Il pareggio, d’altronde, proprio non servirebbe.

  46. denny71 scrive:

    Beh, insomma, primo tempo mi sembra non male, onestamente il napoli mi dà l’impressione di giocare meglio, noi andiamo più a sprazzi ma alla fine le occasioni migliori sono state nostre… ovviamente facciamo sempre in tempo ad avverare la profezia di fortebraccio (sgrat sgrat) una osservazione individuale: lukaku mi sembra lontano dalla forma migliore (eufemismo)

  47. Lothar scrive:

    Grunt, stasera lotta serrata vs starlive… Però a suon di ricollegamenti, mi é sembrato che non ci siano tutti gli 11 punti di differenza tra le squadre, anzi..
    Se loro non giocano male, mi pare che noi siamo un po’ più pimpanti, peccato anche più imprecisi, daccordo su Romelu, dista te dagli standard dell’anno buono..
    Sperem nel secondo, dai ragazzi!

  48. Lothar scrive:

    Mooooolto bbbbene, food job guys, la pittoriche ci voleva, sporca, sudata e meritata!!!
    Vamos ragazzi

  49. Lothar scrive:

    Good job, naturalmente

  50. neroazzurro-rosso scrive:

    Solito patema d’animo negli ultimi 20 minuti me mi sembra di poter dire che è stata una vittoria meritata.

    AMALA.

  51. Lothar scrive:

    Pittoriche sarebbe “la vittoria che ci voleva” , Fuck t9

  52. Francesco 70 scrive:

    Vittoria dolceamara: fa piacere certo, ma serve solo a quelli là.
    Mi aspettavo un calo che non c’è stato.
    Bene i subentranti, a parte correa. Ottimo l’impatto di goesens.
    Tra i partenti direi acerbi e dzeko su tutti. Bare ha preso la solita ammonizione idiota, da multa.
    Un buon inizio, nulla da dire. Per il piazzamento champions ci siamo anche noi. Forse.

  53. Giorgio scrive:

    Io – francamente – avrei tolto Dzeko e non Lukaku.
    Come NON avrei tolto un Dimarco così pimpante.
    Tralascio il commento su Correa e “Gagliardinic”.

  54. Javier + scrive:

    Tutto oltre le aspettative tranne la vecchia abitudine di mangiarci 2 o 3 gol fatti.
    Cmq bene, molto bene, prima sconfitta dei ciucciarielli, Mica pizza e fichi, meritavamo un bel 2 a 0 e un po’ più di autostima ma… accontentiamoci

  55. giardinero9cruz scrive:

    Vittoria bella e inaspettata. Il Napoli patisce la sosta mondiale e paga subito dazio.

    Da parte nostra ho visto sudore, cazzimma e tanta voglia di portarla a casa. Molto bene.

    Unico dubbio: campionato riaperto anche per noi, o abbiamo fatto un favore ai gonzi?

  56. Giorgio scrive:

    Dimenticavo : IMMENSO Fortebraccio.
    Sei tutti noi 🤗

  57. Lothar scrive:

    Che sassata Edin,
    mi pare che abbiano dovuto cambiare pallone dopo il gol😆😆😆

  58. denny71 scrive:

    A costo di farmici mandare, confermo la sensazione che avevo scritto ieri, l’arbitro è stato stranamente “morbido”, x es. nei primi minuti skriniar ha fatto un’entrataccia su kvaratskelia dove il giallo ci stava tutto ma non è stato dato, anche calhanoglu a un certo punto poteva essere ammonito ma se l’è cavata, e alla fine “solo” 4 minuti di recupero (considerando sostituzioni e qualche infortunio potevano essere di più) niente di clamoroso eh, ma si vedeva che tutto sommato questo risultato era abbastanza “ben visto” da chi di dovere… poi cmq la squadra ha fatto il suo, il napoli non ha quasi avuto occasioni se non il tiro di raspadori respinto da onana, quindi sì, vittoria meritata, ma meglio che non ci abituiamo troppo 😉

  59. Militus scrive:

    Dai, una buona gara contro una squadra obiettivamente forte. Qualcuno dei nostri al di sotto delle sue possibilità ma tutti ci hanno messo una grinta che vorrei vedere fino alla fine del campionato. Anche perché così, per ora abbiamo solo fatto un favore a bjuve e bbilan. Il calendario dei prossimi mesi è fittissimo, dobbiamo fare in modo che non sia stata soltanto una vittoria di prestigio.

  60. Scetticonerazzurro scrive:

    Ma come si fa a mettere in discussione una partita vinta in una maniera così netta e pensare ad una particolare benevolenza dell’arbitro! Qui siamo all’assurdo, caro Denny, del complottismo: l’arbitro ha commesso errori, senza decidere affatto il risultato, a favore (o a danno) dell’una e dell’altra. Il primo tempo poteva benissimo concludersi, e nessuno si sarebbe meravigliato, con tre gol di scarto a nostro favore. Il Napoli ha fatto il primo tiro verso la nostra porta al trentesimo del primo tempo, per di più un tiro sbilenco e di nessuna difficoltà, mentre noi nei primi dieci minuti ci siamo divorati almeno tre gol. La difesa è stata impeccabile, alla vecchia maniera, quella che più mi piace, secondo tradizione : intercettare il gioco inconcludente degli avversari e rilanciare verticalizzando, saltando il centrocampo e offrendo palloni d’oro agli attaccanti. Questa vittoria non servirà probabilmente a niente (troppo è il distacco), ma per merito di una squadra orgogliosa, capace di sciorinare il miglior gioco del campionato, e per merito di Inzaghi , che non ha sbagliato nulla, questa sera abbiamo dimostrato, di fronte ai futuri campioni (?)quale sia la squadra più forte del campionato (se e quando lo vuole…).

    • denny71 scrive:

      Per carità non sto dicendo che non abbiamo meritato, ma che se la nostra vittoria non fosse convenuta anche ad “altri” l’arbitro ci avrebbe reso la vita molto più difficile (come succede spesso) sono complottista, lo so, ma a volte basta poco, pochissimo, per indirizzare una partita… tanto per dire se stasera ci fosse stato un contrasto tipo giroud/sanchez nell’ultimo derby di campionato secondo me l’arbitro avrebbe fischiato fallo…

  61. Giorgio scrive:

    Sapete…pur con tutte le (ovvie) differenze…io questa sera ho visto una replica delle ultime partite col Barcellona
    Una specie di “Inter Rocky” : tu mi giri attorno, cerchi di schiacciarmi, sei più forte ? Ok, ma bada a te, perché io mi rialzo e rispondo, mi difendo, sputo sangue e non mi arrendo.
    Riuscissimo a farlo “in serie”, con chiunque, per mentalità consolidata e non solo perché siamo sfavoriti contro l’avversaria di turno…potremmo far sfracelli.
    Come dite ? Sembra una banale ovvietà ? Già…

  62. Javier + scrive:

    La morale di questa giornata è che a Scettico nun glie devi far girà er cazzo… 😁😁😁

  63. Lothar scrive:

    Inter clean sheet
    Bjuve dirty shit
    Trova le differenze

  64. Enzo scrive:

    Tanto per cominciare, Buon Anno a tutti!

    La partita contro il Napoli l’abbiamo vinta più nettamente di quanto dica il risultato.
    I goal non realizzati da DiMarco, Darmian e Lukaku sono a testimoniare che abbiamo giocato nettamente meglio del Napoli.
    Adesso mi piacerebbe assistere a un “filotto” di risultati “sporchi” ma, a nostro favore.
    Perché sporchi? Tipo quelli che le “merde” hanno ottenuto nelle ultime 7 partite: hanno giocato da schifo ma, di riffe o di raffa hanno messo in cascina ben 21 punti consecutivi!
    Per quanto riguarda Onana, un bravo portiere lo si giudica tipo la partita di ieri sera: una sola grande parata in 94 minuti di gioco, ma decisiva.

    • Geppetto57 scrive:

      A proposito di portieri. Vorrei sottolineare il debutto in Serie A di Guillermo Ochoa di anni 37, che ha tenuto in apprensione il Milan e in partita la Salernitana fino al novantesimo e, visto come è andata, non è poco.

  65. gianfba scrive:

    Scettico ha ragionissima sul fatto che il successo sia stato più che meritato.
    Voglio però sottolineare la buona aggressività dei nostri centrocampisti e difensori con una discreta capacità di ‘mordere’ le caviglie ai giocatori del Napoli .
    Negli scontri di questo campionato con i nostri rivali storici, dove sarebbe stato bene mettere in campo tutta la cazzimma necessaria, purtroppo tutto ciò non l’ho visto.
    E quindi, senza voler fare il complottista alla Denny, mi domando cosa sarebbe successo se un paio di pestoni presi da Kvaratskhelia fossero capitati ad altri giocatori di squadre abituate più del Napoli a fare capannelli attorno all’arbitro piuttosto che a giocare.
    In parole povere, felice di una vittoria utilissima in chiave Champions, mi incazzo fortissimamente di non aver dato la prestazione di ieri sera in altre occasioni.

    • Geppetto57 scrive:

      I capannelli intorno all’arbitro li fai se te li lasciano fare. In Premier League certe scenate viste da noi con vari diversamente colorati che inseguono e strattonano l’arbitro finirebbero con lo sventolio di innumerevoli cartellini rossi. Qui da noi poco ci manca che a fine partita, gli arbitri si debbano scusare con certe squadre per lesa maestà.

  66. emerenziano cardasfera scrive:

    Ma io Pelè l’ho visto giocare.
    Al torneo città di Milano, nel giugno del 1968, con un Bordon diciottenne in porta; in un’amichevole giocata in Francia con l’Olimpique Marsiglia (il calcio di inizio lo diede Brigitte Bardot!); ai mondiali del ’66, quando un ignobile Portoghese gli spezzò le gambe; ai mondiali del’70, quando fece sfracelli; il un Brasile – Unione Sovietica del 1966 finito 2- 2; col Santos, contro il Milan, quando i milanisti, in vantaggio di due goal in Brasile (nella partita di ritorno della coppa intercontinentale) spensero il televisore (era notte fonda) e l’indomani si risvegliarono col milan che aveva perso 4 – 2.
    Mi è bastato per capire chi era.

  67. Javier + scrive:

    Mah, la partita di ieri ha detto principalmente che ce la possiamo giocare con tutti, in Italia. Ha detto che in Italia è concesso avere in squadra diversi giocatori che non danno del tu al pallone e diversi che corrono solo per 60min ed essere comunque una squadra da scudetto. Ha detto che gli scontri diretti vanno giocati tutti alla morte altrimenti perdi.

    Ha detto che se vinci con la prima e sei quarto a 8 punti dalla vetta cuol dire che sei ridiventato Pazza Inter ed hai buttato nel cesso quell’upgrade di solidità e costanza costruito con Conte. E questo non solo per colpa dell’allenatore ma per lo smantellamento voluto dai CdM.

  68. Scetticonerazzurro scrive:

    Quella di ieri sera non è stata certo la solita Inter, quella intendo del campionato, solita a traccheggiare in difesa con inutili passaggini orizzontali, che sposta troppo in avanti il baricentro del centrocampo lasciando scoperta la difesa alle folate offensive degli attaccanti. È stata piuttosto quella delle due gare col Barcellona ( ha ragione Giorgio) chiusa nel bunker della difesa , ben protetta dal centrocampo che appena intercettata la palla verticalizza il gioco cercando gli attaccanti o lo allarga sulle ali. Insomma è la vecchia e cara Inter che ho conosciuto nella mia adolescenza nei lontani anni Cinquanta, che tanto ha fatto discutere, ma che tanti scudetti ha guadagnato, da Foni ad Herrera, a Mourinho, fino a Conte: tutti allenatori che partendo con altri disegni tattici si son poi piegati a questa tradizione un po’ sparagnina ma straordinariamente fruttuosa. Un’Inter rinsavita, che abbandona le ambizioni di bel gioco del suo allenatore per ritornare alla tradizione del “prima non prenderle”? Vedremo nelle prossime partite se Inzaghi s’è realmente convertito alla nuova vecchia tattica. Quanto al ritardo dalla prima, attenti: a metà del girone d’andata dello scorso anno eravamo lontani sette punti dalla coppia Napoli Milan. A metà campionato avevamo già recuperato lo svantaggio e eravamo in vantaggio di un gruzzolo di punti, poi dissipato con infine la beffa bolognese. Insomma, non tutto è perduto, siamo ancora vivi, non solo nelle coppe ma anche in campionato dove venderemo cara la pelle.
    Buona giornata a tutti

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