
Il calcio è anche questione di centimetri, millimetri forse. E forse è destino che nelle semifinali di Champions i millimetri contino tanto, come fossero chilometri. Mercoledì scorso il fuorigioco di un alluce ci aveva negato una vittoria epica, ma non è niente rispetto alle dita protese di Sommer verso il pallone liftato di Yamal, un tiro perfetto che solo una parata perfetta poteva neutralizzare. 22 anni fa un tiro non perfetto ma potenzialmente vincente di Kallon incocciò nell’estrema periferia di un polpaccio di Abbiati – un’uscita nemmeno perfetta – e in finale ci andò il Milan (che poi la vinse, quella Champions, contro la Juve, tu pensa che disastro per uno stinco). E quando Messi, nel 2010, esplose un sinistro che sarebbe stato vincente 99 volte su 100, fu Julio Cesar a stendersi in un tuffo irreale alla sua destra e a certificare che sì, quella era la volta numero 100, la volta che qualcuno decide che quel pallone non deve entrare, benchè difficilmente Messi potesse fare meglio – fu Julio a superare il muro del suono. E in finale ci andò l’Inter, a Madrid, tu pensa che beffa per il Barcellona.
Roba di millimetri e di talento, di fortuna e di sfortuna. Poi c’è il cuore, e quello è tutto un altro discorso. E’ un fattore trasversale che qualche volta cambia le carte in tavola, altrimenti basterebbero l’AI e gli expected goals, uh, meraviglioso. Il cuore è quel qualcosa in più che permette a una squadra come l’Inter – stremata e vulnerabile, a furia di inseguire sogni e di vederne svanire qualcuno – di eliminare dalla Champions in un mese Bayern e Barcellona, segnando 11 gol in 4 partite e senza mai perdere. Il cuore, in particolare, ti può consentire di trasformare un’impresa direttamente in leggenda, ciò che è successo la sera del 6 maggio 2025 a Milano, una partita che non dimenticheremo, una data che d’ora in poi celebreremo ogni anno e non solo perchè Facebook ce la proporrà tra i ricordi.
Quando l’8 aprile (meno di un mese fa) l’Inter sembrava essersi superata andando a vincere a Monaco, nessuno poteva immaginare che in Champions sarebbero seguite tre partite una più bella dell’altra, una più difficile dell’altra. Bayern-Inter, 8 aprile, 1-2, che sembrava il capolavoro dei capolavori, è stata la più semplice delle quattro, nettamente. Sarebbe stato molto più difficile il ritorno, e poi sarebbe stata più difficile la semifinale d’andata a Barcellona, e poi sarebbe stato terribilmente più difficile il ritorno con i blaugrana a Milano. Sempre più dura, sempre più complicata. Eppure l’Inter non ha mai perso. Che nei quattro match con Bayern e Barcellona abbia sfiorato la media dei tre gol a partita, beh, è stupefacente. La doppia sfida col Barcellona è stata un inno al calcio, che dovrebbe aver fatto divertire tutta l’Europa e forse, in un rigurgito di onestà intellettuale, avrà strappato un applauso anche alla batteria di gufi nemici, anche se non lo ammetteranno mai.
Due anni fa, prima della finale di Champions con il City, ci siamo accorti che l’Inter era tornata ai piani alti, finalmente. Dopo la finale, persa, abbiamo realizzato che l’esperienza ci aveva dato un dolore ma anche tanta consapevolezza. Oggi, dopo queste straordinarie quattro partite, e soprattutto dopo questa stratosferica doppia sfida con il Barcellona, l’Inter non ha più niente da dimostrare. Il calcio di Inzaghi, per mezzo del talento e delle qualità umane di questo gruppo, ha dato lezione all’Europa. Manca l’ultimo gradino, la lotteria di una partita secca alla fine di una stagione massacrante: potrebbe – lo sappiamo bene – anche finire come non vorremmo. Ma la partita col Barcellona resta e resterà per sempre. Rimarrà il simbolo dall’Inter del Demone, dell’affidabilità e dell’orgoglio di un gruppo provato e forse un po’ consunto, ma che così coeso, serio, compreso nel suo ruolo, fiero della sua appartenzenza non abbiamo mai avuto. Una partita in cui tutti hanno saputo superarsi. Lo stopper che segna come un centravanti al 93′. Il giocatore fuori progetto che segna i due gol decisivi delle due vittorie. Il capitano che recupera in sei giorni un infortunio da sei settimane. Il portiere che fa i miracoli, letteralmente. La seconda punta che fa una partita mostruosa. La riserva che fino a ieri avremmo accompagnato alla frontiera che fa la partita dell’anno.
Ecco, ditemi voi se tutto questo è normale. O è, semplicemente, leggenda.
è semplicemente e fottutamente leggenda!!!
Leggenda Inter !!!!! Che bello esserci stato. Rientrato a casa da poco e ho visto gli ultimi minuti del secondo supplementare con la stessa passione, la stessa emozione ma anche i medesimi timori. Leggenda infinita. Comunque vada è già un successo.
Italia-Germania 4-3 di Mexico ‘70 non fu nulla, al confronto!
Quarto,
come il quarto gol con cui li abbiamo eliminati!!!!!!!!!
I M M E N S A I N T E R G R A Z.I E
E per l’ennesima volta grazie anche a te Roberto,
nostra splendida musa,
per come sai entrare nelle nostre anime narazzurre 🖤💙.
C h a p e a u !
Grandissima Inter, grande Settore!!!
Per fortuna che c’è Settore.
Non riesco ancora a mettere ordine nelle mie idee, ho in testa un vortice di emozioni, un susseguirsi di immagini che mi ripassano davanti agli occhi..
San Siro una bolgia, la parata senza senso di Sommer, Taremi unico capace di fermare Yamal, il capitano zoppo che pare Enrico Toti, l’urlo di Frattesi, la faccia stravolta di felicità di Zalewsky (!!cazzo, non ha neanche giocato) che abbraccia Sommer, la grinta di Darmian, Dumfries che esce distrutto, Acerbi che deve avere amici molto ma molto in alto, Devrij entra e chiude tutto… no, non riesco ancora a connettere. Sono solo troppo contento. Grazie Inter, grazie.
🖤💙
Grande partita, grande Inter!
Ora però, per dare più gusto a questa vittoria, ci vorrebbe un piccolo mea culpa da parte dei nostri “allenatori in casa senza patentino”, i cari nostri amici tifosi del blog:
In ginocchio sui ceci che si cospargono la testa di sale blaugrana mentre si pettinano all’Inzaghi
Mi riferisco in particolare a due affermazioni sul ore-partita del ritorni:
1) “Carlos Augusto dal primo minuto, fuori Dimarco”. Dimarco ha fatto una partita aggressiva, sempre addosso a Yamal, ci ha fatto segnare il primo gol. Augusto non ci ha capito nulla quando è entrato, spaesato.
2) “Meglio che non gioca Martinez, senza di lui nel secondo tempo abbiamo giocato meglio all’ andata”. Non c’è bisogno di commentare, gol più rigore.
Buongiorno a tutti.
Stallone/Rocky sarebbe orgoglioso di questa squadra.
Settore ha scritto per tutti noi, penso.
Un’ultima cosa : scrivete TUTTI, mi raccomando, anche solo un saluto, come fosse un appello. Tranquillizziamoci a vicenda di non aver perso alcun fratello, ieri sera 🤞
con le vuitton sotto gli occhi, come cavolo si fa a dormire dopo una partita cosi, ma Kalle presente
ps: che settimana per i fratelli Inzaghi eh Giorgio…. 🙂
Son davvero contento che tu sia ancora con noi, ma…sei “simpatico” come Javier+… 😖
Dell’altro Inzaghi conto di liberarmi nel giro di un anno, sperando che resti ben saldo in panchina…
eh Giorgio, chi si assomiglia si piglia come ben sai…
Mi emoziono a leggerti , sector. Ora, nel vagone della metro e con un sonno epocale.
Leggenda.
🙂
Su augusto: se non erro col verona ha giocato tutta (o quasi tutta)la partita. In cronaca hanno evidenziato le sue( iniziali) mancanze sul furetto biondo, ma era uno dei pochi ad essersi sciroppato 90 ‘ sabato.
Siamo tutti vivi, e questa è una grande notizia!
Partita storica, pochi caxxi.
Ma uno cone Yamal, capace per 120 minuti di puntare SEMPRE uomo senza mai calare non lo avevo mai visto.
Tutti i campioni si prendono pause nel match, mai vista una roba simile.
Grandissimi!! E per una volta la serie sta con noi
Pazzesco!
Giocatori , allenatore,dirigenti.
( Marotta non guarda il rigore 😬)
Bravi tutti.
Dopo 13 gol passiamo noi.
INCREDIBILE
Partita epica!!!!!!
Neanche io sono riuscito a guardare il rigore.
Nemmeno io. Sono andato in terrazza.😬😁
Questi giorni ho scritto 2 cose che a momenti si intrecciavano tra loro…”aspettate il 06 Maggio a fare i funerali dell’Inter”…”segna Frattesi il gol decisivo e San Siro non ci sarà più ”
Sì è rischiato il funerale di Frattesi:-) 🙂 🙂
Ma cosa ci ha regalato l’Inter
Grazie ragazzi
Zittita anche la corrente di pensiero per la quale l’altra finale ci era stata donata gentilmente da un sorteggio favorevole.
Stavolta ci sono capitate le due peggiori, ma in Finale ci andiamo noi.
Che storia …
Speriamo Oak abbia preso appunti che non si vince con solo giovani per quanto forti siano. Acerbi DeVrij Darmian sono stati determinanti. Come lo sono stati nel male le seconde linee del Barca.
insomma la lezione da imparare è che non dobbiamo mai avere due gol di vantaggio.
O ci fermiamo dopo aver fatto il primo oppure, se per disgrazia facciamo il secondo, bisogna subito mettere il terzo.
Facciamo come Troisi, che passò dal primo film al terzo, senza fare il secondo …
Effetti collaterali delle due semifinali col Barcellona.
Stamattina la mia consorte, tipico esempio di esemplare femmina acalciofilo, mi chiede “Ma questa sera vediamo anche l’altra semifinale?”, aggiungendo “Certo che non sarà bella come quella dell’Inter”.
Santa donna …
Ringraziala da parte del mio amico Dennis, nato e cresciuto a Londra, sfegatato tifoso dei gunners, che ieri sera mi ha inviato i suoi sinceri complimenti…
Ieri sera Acerbi a loro ha fatto come Schnellinger, ma a me è sembrato…Burgnich 😁
Buongiorno 🖤💙
Rispondo all’appello di Giorgio.
Sono ancora vivo, non so come, ma vivo.
Tanti hanno detto, anche addetti ai lavori, non tifosotti, che chi passava ieri aveva mezza coppa in tasca.
Speriamo sia vero. 🤞🤞
A M A L A
Molto bene.
Ero un po’ preoccupato, anche per tutta quella “spanzata” di paella che ti eri fatto… 😜
Vediamo di prendere anche l’altra mezza, che mezza coppa, in bacheca, sta male.
al 69°, dopo che l’arbitro assegna e la VAR toglie il rigore al Barcellona, decido che non ne posso più.
mi alzo dal letto dell’agonia ed esco di casa.
i miei figli mi diranno che sussuravo in trance “non ce la faccio”.
ed è vero: non ce la faccio a vedere la mia Inter trattata così, presa a pallonate dal Barça e a schiaffi dal destino, una Inter così bella che raramente l’ho vista giocare così bene e a cui – uno dopo l’altro – stanno sfuggendo tutti gli obiettivi di questa indimenticabile stagione (ah no, c’é ancora il Mondiale per Club, ma chi se ne frega).
è come quando non riuscite ad assistere all’agonia di una persona che amate, o semplicemente al suo degrado fisico e mentale che ve la strappa dalle braccia giorno dopo giorno (bastardo d’un Parkison che si è preso la mia mamma quando avrei avuto tanto bisogno di lei, cioè sempre), e non avete la forza di continuare a guardare, volete solo chiudere gli occhi e rivedere le immagini belle che nessuno potrà portarvi via: come “io sono le carezze di mia madre al primo girotondo” canta Elio, come la mia Inter che è a 45 minuti da Monaco, e ha giocato un primo tempo da favola, solida, solidissima, potremmo giocare ancora tre partite, non ci faranno neanche mezzo gol.
e infatti.
sei fottuti minuti e tutto si sgretola attorno a me.
e ancora c’è da incassare, da stare in piedi, da schivare il colpo del ko che ineluttabile arriverà, deve arrivare, arriva.
dunque, sono fuori.
piove e c’è vento, le strade sono deserte.
Non è il centro di Milano, vivo a Nyon (dove vive anche l’UEFA), in Svizzera Romanda, ma mi torna in mente “La Paura” di Gaber: “Dovrei andare a vivere in Svizzera, ma non si è mai abbastanza coraggiosi da diventari vigliacchi definitivamente”. Io l’ho fatto.
Mi accendo una sigaretta e calcolo mentalmente che passando per la stazione il castello il tempio ci vorrà una buona mezzora prima che rientri a casa. Tra mezzora sarà tutto finito! Vado.
Quando passo davanti a dei caffé il mio sguardo è succhiato da un rettangolo verde che alcune persone osservano come si guarderebbe il telegiornale.
Distolgo lo sguardo e continuo a camminare.
non mi fermo, scaccio tutti i pensieri brutti (tra i quali l’infarto non è l’ultimo), ma anche quelli belli: no, non ce la faremo mai, figurati se battiamo il Barcellona, siamo capaci di perdere uno scudetto in casa con la Rometta e fuori casa col Bologna, di farci rimontare dal Parma e di perdere tutti o quasi i derby col Bilan.
e però… però nell’ultimo rettangolo verde che ho bramosamente intravisto nell’ultimo caffé prima di casa mia, c’era un uomo nudo che correva e sventolava una maglia. la maglia non l’ho vista, ma i pantaloncini erano scuri, neri? non può essere uno del Barcellona nel loro pigiama pagliaccio.
Quindi?
Sì, ammettiamo che sia uno dei nostri (chi?), resisto alla tentazione fantozziana “chi ha preso il palo?” di sfondare la porta vetrata del caffé, ammettiamolo pure, ma tanto non può essere che vinciamo. Abbiamo pareggiato al massimo e ce ne faranno altri due come minino.
Arrivo davanti a casa, infilo la chave nella toppa e si accenda una minuscola stella di elettricità (il vento, la frizione, non ci ho mai capito un cazzo di queste cose), salgo le scale, entro nell’appartamento. ancora quella telecronaca in arabo (alkoora esiste, Dio sia lodato) ma no, non è ancora finita come speravo.
I miei figli sbucano dalla camera “che partita incredibile Acerbi ci ha salvato al 93° e Frattesi ha appena segnato il 4 a 3” mi annunciano.
io li guardo senza capire, guardo lo slalom folle di Thuram e il gol di Frattesi (in mezzo c’è qualcosa d’iraniano). è il 98°.
Siamo al recupero o ai supplementari?
“Prolongations” mi rispondono i miei figli che mi parlano francese. Calcolo 120 meno 98, fa 22. Troppo.
Ed esco ancora.
Sigaretta stazione castello tempio, facendo attenzione a posare i piedi esattamente negli stessi posti, tagliare gli angoli con le stesse traiettorie, ripetere gli stessi pensieri negli stessi luoghi, qui c’erano tre ragazzi che ridevano e bevevano lattine di birra, qui una macchina bianca mi ha tagliato la strada, qui sono passato tra il terzo e il quarto tavolo sulla destra di questa terrazza di ristorante chiuso, ovvio siamo in Svizzera, ultimo servizio alle 21.
I miei figli, 12 e 15 anni, incoscienti a guardare tutta questa partita che ormai non è più solo una partita è diventata tutta la vita: ma hanno il cuore giovane, e tutta la vita – loro – davanti per arrivare ancora tante volte in finale di coppa campioni.
Io sono nato nel 73, ho visto l’inter dei record, il 5 maggio, la doppietta di Milito a Madrid e la seconda stella. Non ho più tanto tempo, soprattutto se mi fate soffrire così.
quando ripasso davanti all’ultimo caffé, il rettangolo verde è sempre lì. figurati, staremo perdendo ai rigori, se non ce ne hanno fatti altri tre prima. Non possiamo avere vinto. i sogni son desideri, ma alla fine sono solo sogni del cazzo di solito. e tu hai preso pallonate e schiaffi e spinte e botte e arrivi alla fine con la dignità del vinto, ma chi cazzosenefregadelladignitàdelvinto. si sta degnamente fermi solo perché, quando ti inculano, se ti agiti li fai godere di più, mica è dignità, è istinto di non peggiorare le cose.
Arrivo davanti a casa, infilo la chiave nella toppa e si accenda una minuscola stella di elettricità: la seconda stella, penso. e mi vergogno subito e mi dico che sono un cazzone e che porta sfiga fare dei bei pensieri.
Salgo le scale e entro nell’appartamento.
non si parla più arabo, quindi, … è finita?
musica di organetto blues.
c’è solo l’Inter.
I miei figli mi corrono incontro con le maglie dell’Inter che ho regalato, originali, cazzo quanto costano, non lo farò mai più (ma so che lo farò ancora).
li abbraccio, ci abbracciamo, chiudo gli occhi, mi viene da piangere, da piangere di gioia, e una stanchezza enorme, come se avessi giocato (in effetti mi sarô fatto i miei sette otto chilometri a piedi). ho tra le braccia le cose più belle della mia vita: i miei due figli e l’Inter.
Mensch…
Tanto di cappello…
Davvero 👏👏👏
Che bel racconto Davide, complimenti. Un solo appunto: se non hai più molto tempo tu, che sei del ’73, cosa dovrebbe dire chi ha una quindicina di anni in più ? E in questo blog mi sa che siamo in parecchi… Forza, dai, che c’è anche la finale!
In rappresentanza della quota “Pensionati del blog” , confermo.
🙂 ragazzi, tanto di cappello! essere interisti è classificato dall’organizzazione mondiale della sanità come un fattore a rischio insieme al tabacco e al vino. siamo in buona compagnia dunque!
Grazie Davide del bellissimo racconto !
“Non ce la faccio” è stato ieri anche il mio mantra mentre giravo per la stanza senza potermi neanche sedere un pò.
PS 👏👏👏👏👏👏
💙🖤💙🖤
Wow!!! Talento da scrittore caro Davide… Che poi é ol nome di di mio figlio! Complimenti davvero, post bellissimo😍🖤💙
Tornando alle partite, non possiamo evitare di notare alcune cose.
L’Inter è in finale perchè ha giocato più da squadra rispetto a Bayern e Barça.
D’accordo che LY19 è un fenomeno vero, facendo due partite esagerate e giocando costantemente con due – tre avversari attaccati alle caviglie, però finisce per essere la “soluzione comoda” che rende monocorde l’azione di attacco.
Abbiamo preso tre gol e mezzo “fotocopia” su cross mollissimi e difesa ultra-piazzata, forse troppo. A volte facciamo fatica a leggere le situazioni in area di rigore o indugiamo in “maldinate” sanguinose.
Bisognerebbe inserire come prima regola “Sei in difesa, non stai giocando contro la squadra dell’oratorio = ogni tanto si può anche buttare in avanti senza costrutto, giusto per respirare qualche secondo”.
Bravi tutti, ma se Acerbi non fa quel gol da centravanti vero, altro che Lewandoski, finisce malissimo. E quel gol, con la parata di Sommer li ha sgonfiati definitivamente.
Giusta osservazione. Praticamente hanno segnato su nostri errori di marcatura. Augusto ci ha messo tanto troppo ad entrare in partita. Il gol di Olmo di testa era evitabilissimo. Ma infatti è stata un’impresa…epica.
Emozioni immense, stadio stracolmo e all’altezza della situazione. Grazie ragazzi per averci regalato questa incredibile emozione. Comunque vada rimarrà una partita epica e, soprattutto, la consapevolezza di potercela giocare con tutti.
Grande e immenso Settore, come sempre.
Un abbraccio a tutti voi, fratelli nerazzurri
Come dice Paolo, la testa è ancora una ridda di emozioni, di immagini e di momenti nella quale si fa veramente fatica a mettere ordine. Gli aggettivi per descrivere la partita e questo gruppo di ragazzi sarebbero centinaia; uno l’ha già utilizzato il nostro Sector, che è LEGGENDARIA. L’altro che mi sentirei di proporre è EPICA, sottolineata anche dall’acquazzone nel secondo supplementare. E’ veramente incredibile come una squadra stanca, acciaccata in più elementi e che dovrebbe avere il morale piuttosto basso per lo scudetto che sta decisamente prendendo direzione Napoli, riesca a mettere insieme due partite del genere, contro una delle 3/4 squadre più forti del mondo. Tutti giganteschi i giocatori a parte un paio: Barella e Augusto.
Cadono un pò i maroni (come si dice dalle mie parti) a constatare che c’è ancora qualcuno, specialmente in una giornata del genere, che trova modo di polemizzare su chi si prende la responsabilità di dare indicazioni o fare pronostici (stavolta faccio il nome così non rischio offese @Gabriel). Nessuno si fregia del patentino da allenatore: semplicemente si discute, confrontandosi. Di cavolate ne ho lette tante anch’io, ma non per questo mi permetto di “inzigare”, limitandomi magari a controbattere. Ammetto di essere stato uno di quelli che avrebbe visto Augusto dall’inizio su Yamal e Dimash magari nel finale, quando gli avversari sarebbero stati un pò più stanchi: con il secondo, il ragazzo terribile a Barcellona aveva fatto quello che aveva voluto e il brasiliano l’aveva contenuto meglio; in più sembrava decisamente più in forma. Poi invece il calcio è lì, sempre pronto a stupirti; e allora vediamo Thuram fare una partita mostruosa da mezzo infortunato, il Capitano segnare un gol e procurarsi un rigore da infortunato totale, Sommer giocare, credo, la migliore partita della sua lunga carriera e Acerbi andare a inventarsi un gol da centravanti di classe purissima. Chi avrebbe scommesso 1 euro che quando siamo andati sotto all’ 88′ , ci saremmo poi andati a prendere la qualificazione ? Onestamente nessuno, ma è successo, grazie a un gruppo di ragazzi e di uomini che hanno fatto del lavoro, dello spirito di coesione, della serietà e della professionalità il loro “marchio di fabbrica”. Ultima nota per il nostro Mister: a volte commette qualche errore (e chi non ne fa ?), ma nella preparazione tattica delle partite , nell’organizzazione del gioco e nella gestione del gruppo ha veramente pochi rivali. Un grazie veramente grande per avere contribuito a regalarci una serata così, assolutamente fantastica e indimenticabile.
Mi accodo.
Sinceramente non mi ha entusiasmato neanche Chalanoglu, rigore a parte.
ti quoto assolutamente @Alex, anche perchè nessuno può dire se Carlos Augusto messo dall’inizio avrebbe fatto bene o male.
Bisseck, per dire, quando subentra fa spesso delle cazzate, da titolare molto meno. Anche questo è un fattore eh, entrare in certe partite e mettersi a ritmo non è affatto semplice come sembra dal divano.
Ed anch’io avrei messo Augusto dal primo minuto.
Bravo Alex
😄Alla fine il più adatto su Yamal si è dimostrato Taremi.
Il calcio è strano.
Grande Davide ! 🤗🤗🤗
Dio c’è e (per ora) tifa Inter, con buona pace del “piccolo” (solo di età) “furetto biondo” (cit. …bellissima).
Cmq….di cosa ci sorprendiamo…è SEMPLICEMENTE L’INTER!!!!!
A M A L A
Alessandra
Non so come ma sono vivo.
Pensare di poter esprimere un pensiero logico e sensato è esercizio sterile.
Da tifoso partenopeo complimentissimi a voi per ieri sera, ora si compia il destino: 4° scudo a noi e 4a coppa a voi…..e sia
Io personalmente allo scudo ci credo ancora ora che abbiamo vinto la semifinale. Diversamente credo che avremmo mollato se avessimo perso.
Magari mi sbaglio, ma la fame vien mangiando e lo scudo finchè c’è la matematica ve lo dovete guadagnare.
naaaa Epic, l’obiettivo è la champions dove, rispetto ad istanbul, non arriviamo da under dog. penso che gli undici titolari finiscono in crioterapia per i prossimi 20 giorni.
poi se mi sbaglio ed hai ragione tu, mi dici dove abiti e vengo ricoperto di cenere a pagarti una birra, anzi due 🙂
Legittimo crederci…del resto non abbiamo vinto nulla…ma ho la netta sensazione che l’ Inter da ottobre puntava solo e soltanto alla finale di Monaco; il Napoli è stato bravo a farsi trovare pronto quando l’ Inter ha dovuto per forza scegliere a cosa puntare…e Conte la vedo dura butti nel water un’ opportunità del genere
Grazie ma sul volere del destino mi mantengo cauto e aperto a tutte le possibilità.
Grazie comunque per i complimenti…anche voi state facendo un campionato veramente notevole.
“Quando mi ritrovo con le spalle al muro sono costretto a tirare fuori energie e risorse che non pensavo di avere”
Reinhold Messner
Ieri il VAR, inviso ai gobbi, ci ha evitato la beffa che invece nei confini nazionali ci aveva causato il mancato rigore su Bisseck.
No, per dire…
Ah, e poi…spero che vorrete ringraziare con me il ns. Fortebraccio, che – stanco non meno dei ragazzi (anche lui ha “giocato” N partite !) – ci ha accompagnato ieri sera 😉
Var è una benedizione.
Senza vincerebbero sempre i soliti in Italia e anche in Europa certe squadre non sono mai state trattate male….ieri sarebbe stato no rigore per noi e si per loro.
I catalani protestano su ogni cosa: dal primo minuto sempre in polemica.
Si gode ancora di più ad eliminare questa gente
“Lo stopper che segna come un centravanti al 93mo”, scrive Settore. Due termini, stopper e centravanti, che evocano un calcio di tempi ormai andati, epici forse, come epica è stata la partita di ieri sera. Ora, tutti gli infortunati, da Lautaro a Calhanoglu e chi pià ne ha più ne metta, dovrebbero riposare fino al 31 maggio perché abbiamo un’ultima partita che conta qualcosina. Come ce l’hanno i macachi, ma direi che c’è una bella differenza tra i due trofei in palio. Un ultimo sforzo ragazzi, vi chiediamo solo un ultimo sforzo.
Poveretti questi del barcellona che si attaccano all’abitraggio. Sti cazzi, se non c’era il VAR altro che arbitraggio a favore Inter, non ci dava un rigore e ne dava uno a loro. La gente dovrebbe pensare prima di parlare. Mi vergogno per loro.
Nel calcio non c’è la cultura della sconfitta, non c’è la cultura che altri sport hanno vedi atletica, rugby, ed è un peccato.
Già… Non dimentichiamo che l’arbitro è stato prodigo nel recupero (NON molto in quello ordinario, viste le sostituzioni e le perdite di tempo) ma ha avuto “lo scrupolo” di fermare Barella che era in area…
Capitolo a parte per i guardalinee. Neppure loro mi hanno granché convinto, in due o tre occasioni.
A quel punto…potevano esserci Kripstak e Petrektek 😜
Ma che si attaccassero a stok…
stockhausen
“Leggenda” è la parola giusta per questa Inter.
Comunque vada e toccando il toccabile.
Ieri avevamo davanti dei veri mostri e i nostri hanno combattuto sempre senza mai mollare un centimetro, sfiniti, esausti….credendoci fino all’ultimo secondo.
Abbiamo saputo serrare le fila e sfruttare la loro linea alta come potevamo.
Partita tatticamente impostata in modo impeccabile.
Yamal doppiato, triplicato e a volte “quadruplicato” rischiando il giusto, il necessario nelle altre zone sguarnite.
Chiuse le linee di passaggio e folate improvvise di pressing alto per mettere in crisi la loro linea alta.
Inzaghi sugli scudi perché arrivare lì e giocarsela con una squadra così…andata e ritorno…è veramente un’impresa per chi vive da anni di parametri zero e quasi zero mercato.
Grandissimi i ragazzi, tutti, per aver lasciato sul campo ogni goccia di sudore e avere interpretato la partita con uno spirito da campioni assoluti.
Tutti bravi ma una parola in più per Sommer e soprattutto per TAREMI.
Perfetto ieri nel far girare la palla, far salire la squadra e persino ad essere stato forse l’unico a riuscire a fermare quel mostro di Yamal rubandogli palla sul primo tocco.
Che dire poi del Capitano, di Dum e di Thuram che stringono i denti soffrendo e dando tutto quel che hanno.
Acerbi…poi….Bastoni…tutti.
Insomma grazie ragazzi e grazie Mister per queste emozioni.
PS #cassanosugaecambiasquadratifalarube
Anche io ieri ho lasciato ogni goccia di sudore sul campo.
Ho fatto i chilometri passeggiando avanti e indietro, snobbando il divano, ripetendo ossessivamente “non ce la faccio, non ce la faccio.”
Questo sotto gli occhi preoccupati ma rispettosi di mia moglie che ogni tanto mi porgeva una birra come si dà l’acqua ad un maratoneta.
Concordo Cipe.
Primo tempo, finché c’era gamba, è stato tatticamente perfetto. Poi siamo andati in riserva ed è stata sofferenza come è anche normale che sia contro squadroni del genere.
Inzaghi ha forse trovato un nuovo ruolo a Taremi: cc difensivo di contenimento, magari gli allunga la carriera
Nel secondo tempo ho visto il classico calo di questo periodo folle.
Hanno tirato fuori energie dal cuore e dai nervi…
Taremi ha fatto qualche intervento su Yamal da difensore stellare rubandogli tempo e palla sul primo tocco…e rilanciando l’azione.
Cosa davvero notevole visto che di difensori neanche in tre riuscivano a rubargli palla…
E FRATTESI…come dimenticare Frattesi.
Sul bellissimo assist di Taremi ha avuto la freddezza di fintare il tiro, mettere tutti a sedere e piazzarla in buca con un colpo da biliardo.
ACERBI poi….gol da punta top…
🤣
COMPLIMENTI!
Per una volta avrei voluto essere interista, per gustarmi tutte ‘ste emozioni.
Non lo sarò mai, perchè sono nato e morirò juventino.
Ma comunque complimenti davvero
Grazie…nessuno è perfetto😄
Esistono anche le conversioni in articulo mortis… 🤘🤘🤘
Guadagneresti in extremis il Paradiso, anziché guardarlo solo in tv un martedì sera…😜
Ciao, Rubens.
Meraviglioso Settore! Grande ed unica Internazionale!
Epici e leggendari fratelli !
Come ho scritto ieri sera a qualche collega su Wapp, sono morto e risorto, mi manca ancora l’ascensione al cielo, ma arriverà.
La mia cardio-cronaca : Rigore affrontato a occhi chiusi, in buona compagnia a quanto pare. Sul 2-0 non ho pensato minimamente all’esito positivo della partita, anzi in chat con una sorella interista, le preannunciavo alla ripresa del secondo tempo , una qualche negatività che sentivo nell’aria. Facile profeta direte voi, trattandosi di questa spaziale squadra, ma più che altro temevo la fragilità del contraccolpo in caso di ribaltamento. E già sul 2-1 si cominciava a materializzare il mio tarlo. E poi il 2-2. E poi il 3-2. E lì è partito il de profundis con la suddetta sorella di fede.
Entrambi sconfortati dalla prospettiva zero tituli e prefigurandomi in mente mia l’eccitazione sessuale di tutti i gufi che avrei dovuto affrontare da qui ad un anno almeno. Reazione naturale per menti razionali quando mancano 2 minuti alla fine nel recupero. Poi succede quel che qualcuno ha deciso che succedesse : e ripenso a quando , e non mi stanco mai di ripeterlo, mi esaltai per l’arrivo di Acerbi che ho sempre ritenuto un professionista esemplare, e che ieri mi, ci , ha ripagato in moneta sonante.
I supplementari? Agonia allo stato puro. Frattesi che si inalbera sulla recinzione dello stadio. E sì, aspettavo un altro calo di pantaloncini con mutande e chiappe ben in vista, ben auguranti.
Da quel momento la mia partita è praticamente finita come visione. Ciondolato fra bagno, senza nessun imminente bisogno fisiologico da espletare…studio, per prendere nientemeno che una carta accortociata da buttare nel bidone della differenziata, impiegando il tempo record di 2 minuti e 50 secondi abbondanti, nemmeno stessi scalando 10 metri 10 del Mortirolo.
Piccolo ritorno in sala dove scorrevano le immagini di alcuni eroi che inseguivano un pallone, ma devio sul terrazzo dove la consorte si prodigava all’ accudimento dei due gatti gentile omaggio della figlia.
Mancando ancora 4-5 minuti, decido per la posa definitiva delle mie terga sul water, fino a che non avessi udito da lontano le grida di Caressa e lo zio, ” Finitaaaaa”.
E così è stato : ” L’Inter è in finaleeeee”, riemergo repentinamente dalla scultorea posa che avevo assunto, e mi piombo in sala, dove mi accolgono le immagini di 11 eroi col cuore oltre l’infinito.
( p.s. sostenevo Augusto vs DiMarco)
E adesso sotto col Papa.
Ne vogliamo uno Interista.
il 22 maggio 2010 all’arrivo degli antipasti lasciai il matrimonio dell’amico Daniele, per recarmi con l’amico Luca in un covo di interisti posto a 40km dal luogo del matrimonio giustificandoci con l’odiosa e iuventina sposa che chissà quando avremmo mai più rivisto una finale di champion in vita nostra e che il punto saliente del matrimonio è la celebrazione in chiesa.
ora, a distanza di 15 anni, mi appresto a vedere la seconda finale in tre anni cosa che in cuor mio non avrei mai sognato e di tutto questo non posso che ringraziare la dirigenza, il mister ed una squadra con due palle ed un cuore cosi. GRAZIE RAGAZZI!!
MUNCHEN WIR KOMMEN!!!
Dopo 94 minuti al pub con tre pinte sul groppone ( con un turco davanti e due tedeschi dietro tutti pro Inter devo dire la verità ) finisco per troppa tensione e tachicardia steso a terra al centro di piazza maggiore a guardarla sul telefono…oggi sono in ufficio con 3 ore di sonno ( sul divano )
la partita più bella che ho mai visto , ed è della mia Inter
che si compia questo destino … se lo meriterebbe Simone se lo meriterebbero questi meravigliosi ragazzi
Ragazzi che partita!!
Che emozioni, che tachicardia!!!
Un applauso a tutti quanti, in campo ed in panchina ma soprattutto al Demone di Piacenza!
Grazie Simone, mi hai fatto vedere la più bella Inter di sempre.
AMALA.
🖤💙🖤💙🖤💙🖤💙
Ho una mia teoria su questa stagione ondivaga.
Dopo aver vinto il Campionato della Seconda Stella in faccia ai cuggini, esibendo una ganassaggine esagerata in Mondovisione, Eupalla ha deciso, a suo modo, di punirci facendoci scippare dagli odiosi conterranei tutto lo scippabile, anche a fronte di un loro campionato oggettivamente schifido.
Ma essendo Dea, ci ha lasciato modo di espiare la nostra colpa nell’unico modo conosciuto: giocare un grande calcio da squadra, senza esaltare i singoli che ci avevano fatto stravincere l’anno scorso mettendo, nel contempo, a dura prova le nostre fedi ma soprattutto le coronarie.
Avendoci quindi tolto i due attaccanti monstre dello scorso anno, ha lasciato che i comprimari, tanto bistrattati, avessero la possibilità di trascinare la squadra oltre i numerosi ostacoli che abbiamo trovato sul nostro percorso.
Ora che abbiamo raggiunto questo obbiettivo, dobbiamo continuare ad avere fede nel lavoro di squadra.
La partita di ieri sera ci ha aperto gli occhi su orizzonti insperati, ad altri preclusi da anni, ma soprattutto ci deve convincere di una cosa fondamentale: non è finita fino a quando non è finita.
Dopo una partita così abbiamo l’obbligo di mandare un chiaro segnale ai Ciucci : attenzione che non dovete sbagliare nulla, se non sono dolori …
Goduria tripla nel buttar fuori catalani, personaggi tra i più antipatici in Europa.
Se la prendono con turisti e, nel calcio, protesta continua e plateale.
Cosa vuol dire arbitro nei 50/50 ha deciso sempre per Inter? Pedri chiede di indagare su arbitraggio, proprio loro che avevano a libro paga arbitro della Liga.
Ora sto rivedendo i minuti da 85 a fine tempi regolamentari.
Perché, diciamo, ieri sera non ero proprio calmo e rilassato. 🤣🤣
E’ un pò che non scrivo sul blog, ma stavolta merita.
Anch’io dopo 2-3 ho avvertito delusione/precognizione/ fatalismo , purtuttavia, da masochista qual sono, guardo sempre partite fino al fischio finale.
E quando Acerbi lo mette ho pensato, mi sa che li puniamo, e quando Sommer para, mi sa che li purghiamo.
Certo è che il calcio moderno- o delle tv- è strano , Yamal è un fenomeno , ma 20 anni fa, forse, una qualche “pedatina di avvertimento” non cattiva, ma cosi’ , tanto per chiarirsi, potrebbe indurre i fenomeni a non rompere troppo i coglioni.
Non so quanti tra Voi, ma io, che sono come dire, datato, ho visto, non mancandone alcuna dal 1963-64 circa, finale nostra contro Aiax del superCruiff , e, certo, gli olandesi,pur essendo squadra fantastica, a Boninsegna, ed ai nostri, non lanciarono messaggi amorosi…
Va be’, bisognerebbe ricordarsene se ci capita Kvara o compagnia cantante.
Amiamola.
Se stai vincendo 3-2 a due minuti dalla fine e mandi tutta la squadra all’ attacco per cercare il quarto, significa che sei un pirla presuntuoso. Dal Brasile del 1950 a quello del 1982, la storia del calcio è piena di squadre sborone castigate per la loro supponenza. Pensino a questo invece che all’ arbitro, il signor Flick e la sua banda di fighetti, talentosissimi per carità ma che se la tirano in maniera terribilmente fastidiosa
E non da ieri …
Ieri per caso al primo goal ero in cucina in piedi, col volume alto perchè c’era la lavastoviglie accesa.
Quindi, manco a dirlo, tutta la partita è stata vista in cucina, in piedi. E col volume alto.
All’intervallo mi sono ricordato che sotto la tuta avevo i pantaloncini (ero tornato appena in tempo dal fisioterapista). Ero tutto sudato. Mi son tolto i pantaloni.
Non l’avessi mai fatto.
Sul 3 a 2 , distrutto, mi son rimesso i pantaloni sui pantaloncini.
Ovviamente sempre in piedi, col volume alto.
Tre pari, quattro a tre.
E chi si muove più: in piedi, volume alto e pantaloni sopra i pantaloncini.
Alla fine ero sudato come e più di una 42 km .
E oggi mi devo scusare coi vicini (hanno la camera da letto confinante con la mia cucina).
🙂
Se ne saranno fatti una ragione …
A meno che non siano gobbi o gonzi o entrambi
Sperando che lui non stia ancora in cucina, in piedi, col volume alto 😜
E comunque converrà mettere un avviso (si, insomma, come si fa per i lavori…), per avvertire i vicini per il 31 sera 🤣🤣🤣
😂😂😂
Meno male che non stavi bevendo “la terribile acqua Bertier”.
(Cit. da boomer)
Un tenero pensiero a quegli stoccafissi che, uscendo dallo stadio al 90° “per evitare il traffico” non hanno visto il gol di Acerbi.
Roba da dargli il DASPO a vita.
Davvero.
Non ci posso credere.
Ma come cazzo si fa?
Magari hai pure pagato 2/300 euro e te ne vai?
Non è finita……finché non è finita!
Partita EPICA, LEGGENDARIA.
La più bella, emozionante, trascendentale, coinvolgente e spettacolare che abbia mai visto.
L’Inter e conseguentemente tutti noi, siamo nella LEGGENDA.
Che assurda sensazione di benessere. Follia pura…con tutto quello che succede in giro per il mondo, con i casini quotidiani da gestire…sarà l’oppio dei popoli…ma è incredibile l’emozione che smuove il tifo. Grazie ancora al mio vecchio che mi ha fatto interista. Di padre in figlio, come la scritta sulla sciarpa che ieri sera capeggiava sulla testiera del divano…stesa dai miei ragazzi, come da tradizione. Di qui al 31/05 sarà lunghissima. E inutile negare che ogni singolo passo mosso nella vita da questa mattina in direzione di quella data, avrà un unico retropensiero fisso.
Stesso pensiero e linea ereditaria (😄ognuno col padre suo).
Magari non è un caso che il tifo si chiami come una malattia.
Pensiero n°1: senza che mi mandiate a stendere, il movimento di frattesi prima del tiro non vi ha ricordato un po’ milito?
Pensiero n°2: il salto di acerbi a torso nudo sulle ginocchia, rivisto adesso, non vi fa chiudere gli occhi!? ma tienile dacconto ste rotule… cribbio, invece di esultarci sopra.
Pensiero n°3: avevo questo tarlo, questa paura di vedere il psg vincere la sua prima champions contro di noi. Bhe, niente. Tutto a posto. Pure l’arsenal non l’ha mai vinta!!
percio’ stasera me ne frego: sotto a chi tocca.
Pensiero n°4: comunque le chiacchierate con materazzi e samuel hanno fatto effetto su dimarco, che qualche legnatina un po’ decisa l’ha tirata via, eh?
Sì Di Marco ha iniziato alla grande sul finto biondino. Ma tutti hanno iniziato discretamente a legnarlo da subito. Comunque ogni fallo è statp fischiato, quindi hanno poco da piangere.
A dirla tutta ne è stato fischiato anche uno di troppo visto che la punizione da cui nasce il 2-2 è inesistente.
Bastoni tocca nettamente il pallone.
A proposito dei pirloni che se ne vanno a due minuti dalla fine perché la tua squadra sta perdendo…ricordate Inter-Roma di Coppa Italia con la Roma avanti 3 a 0?
Ero allo stadio con mio figlio e, sul 3 a 0 notiamo un sacco di persone che si dirigono verso le uscite e tutti e due ci siamo detti: “Ma sono matti ad andarsene adesso? Mica è finita la partita! Siamo solo al primo tempo!”…ed infatti 4 a 3 per noi.
Goduria massima!
AMALA.
solo una precisazione, era supercoppa
Considerazioni sparse, dopo avere recuperato un pò di freddezza. Catalani come al solito vergognosi: si lamentano con l’arbitro di che cosa ? Di avere fermato Barella al 108′ più due nanosecondi, che si stava involando verso la porta con un compagno al quale eventualmente scaricarla ? Poi, se l’arbitro non vede (su Lautaro rigore netto e fallo di Miki fuori area), vivaddio che ci sia il VAR a correggerlo; non come in Italia, dove solitamente o fanno casini, o se ne stanno muti. Si confermano gli stessi degli idranti nel 2010 e dei pianti di Xavi durati due anni. Poi, grandissima squadra con grandissimi talenti, certo; però, rivedendo con calma gli highlites, ti accorgi che Yamal è presente nel 90% delle loro occasioni da gol. Della serie: diamola a lui e vediamo cosa succede. Da un punto di vista meramente tattico e di organizzazione del gioco gli siamo stati superiori, poche balle ! ( E grazie a Mister Inzaghi). Non so chi scenderà in campo a Torino, ma la testa, come dissi fin dalle prime partite, mi sembra focalizzata tutta sulla Champions. Non si spiegherebbe altrimenti la capacità e la forza di recuperare partite come quella di ieri o col Bayern e di non riuscire a fare altrettanto con Parma o Bologna. Qui il Mister e Bastoni dicono una bugia bianca, ma li capisco: non potrebbero fare altrimenti. L’obiettivo deve essere recuperare al meglio tutti per il 31/5: spero vengano schierati giocatori che stanno bene e vengano fatti recuperare al meglio i vari Lautaro, Thuram, Di Marco e Pavard. Se poi vinciamo lo stesso in campionato e il Napoli si suicida, tanto peggio per loro e meglio per noi. Ma temo sarà molto, ma molto difficile.
Solo due osservazioni :
– visto l’esperimento tentato e vincente col Verona di schierare Inter-2, sarei anche favorevole a reiterare l’esperimento.
Que serà serà.
– anche alla vigilia della finale tra Milan e Juve i gobbi lasciarono a riposo i titolari per preservarli per la finale.
Abbiamo visto come è finita.
Ma certo!
Si lamentando di…..aver perso.
Perchè sono più forti e non capiscono perchè hanno perso.
E’ il calcio
saviano … rosica rosica rosica!
Due anni fà giocammo la seconda semifinale col milan di martedì, l’indomani c’era City-Real Madrid con gli inglesi avevano pareggiato per 1-1 a Madrid.
Gli uomini di Pep impartirono subito un ritmo forsennato alla partita e demolirono uno squadrone come il Real per 4-0 con Cortouis migliore in campo.
Nessuno mi toglie dalla testa che quella partita spaventò i giocatori nerazzurri di allora: se il City aveva disintegrano il re della champions, che speranze avrebbero potuto avere loro? Anche da tutti i media del mondo veniva descritto come un’ostacolo insormontabile.
E infatti così successe, l’Inter prese coraggio solo dopo aver subito il gol di Rodri e non aveva nulla da perdere.
Stavolta sarà diverso.
Stavolta ci sarà la consapevolezza di aver eliminato due candidate alla vittoria, non Porto e Benfica.
Stavolta, chiunque dovesse passare, non avrà i crismi dell’ingiocabilità.
Stavolta nessuna paura.
Brao
Mi unisco alle celebrazioni di questa nostra leggendaria squadra per l’impresa epica compiuta che la iscrive di diritto nell’Olimpo calcistico.
Quello che ieri ha fatto l’Inter è qualcosa di disumano che ci ricorda le gesta dei mitici eroi greci.
Sono commosso e grato a questa nostra meravigliosa Squadra.