Black (and Blue) Mirror – Elenco delle gesta soprannaturali durante Inter-Barcellona

Dumfries (Denzel Justus Morris – Rotterdam, Olanda, 18 aprile 1996). Durante le numerose feste scudetto della scorsa primavera, Dumfries era quello che sorrideva meno o per nulla. Si dava per scontato (forse lo dava per scontato anche lui) che sarebbe stato il giocatore sacrificato sul mercato, al culmine di tre stagioni in cui lo avevamo amato molto ma non moltissimo, ancora abbacinati dalla leggiadria della meteora Hakimi e incerti su come giudicare un esterno destro assai diverso, un decathleta prestato al calcio con qualche tara e qualche limite. Poi accade che il suddetto giocatore rimanga per il quarto anno e si riveli il vero crack della stagione – 10 gol finora e assist, sgroppate e imprese al limite del possibile. Quando si infortuna, nel momento clou, per l’Inter è una mazzata. Poi torna, giusto per il Barça. Nella foto sopra, scattata prima dell’inizio della partita di ritorno, è rappresentata la situazione opposta a quella post-22 aprile: tutti sono seri, l’unico che ride è lui. Forse è un segno. Ha riso pochissimo anche il Barcellona: 6 dei 7 gol dell’Inter agli insopportabili blaugrana portano il sigillo del Papa nero (li ha segnati lui, o ha fatto l’assist, o ha dato il via all’azione). Con il settimo, quello di Frattesi, Dumfries non c’entra proprio nulla. Beh, nessuno è perfetto. Soprattutto se ti hanno sostituito 5 minuti prima allo stremo delle forze, un premio per avere arato il campo per un centinaio di minuti, su e giù, su e giù.

Sommer (Yann – Morges, Svizzera, 17 dicembre 1988). Sembra ancora di vederlo nel letto d’ospedale – era il 22 febbraio, mica dieci anni fa – dopo l’operazione al dito sorridere al fotografo a petto nudo, un’immagine che ha preoccupato i maschi interisti e sovraeccitato le femmine di ogni bandiera e i cui effetti potremo verificare solo a nove mesi di distanza, quindi indicativamente verso metà novembre, you know, quei picchi di nascite che scatenano la fantasia dei demografi. Da martedì sera non lo sognano solo le donne ma anche due uomini, Lamine Yamal ed Eric Garcia, che se lo vedono spuntare dappertutto, anche dalla tazza del cesso mentre si piegano nella prospettiva intima di evacuare – a entrambi sembra di vedere un guantone uscire dal water. Eric penserà per tutta la vita a quella porta spalancata e a quella doppietta mancata (due gol in tre minuti, in semifinale di Champions, dio mio) per la noncuranza di tirare troppo centrale con tutto quello spazio a disposizione proprio mentre Sommer si librava nel meno speranzoso dei voli. Yamal di tiri a giro scoccati all’improvviso ne farà altri seimila in carriera, più o meno precisi. Non gli capiterà spesso, invece, di vedere partire dal nulla uno svizzero così handsome e così chirurgico, un Clark Kent vestito da portiere che gli toglie la gioia di un gol che sembrava automatico, oggettivamente automatico, e invece no.

Dimarco (Federico – Milano, Italia, 10 novembre 1997). Quanto sarà che Dimash non fa una partita veramente ma veramente con i controcazzi? O, in subordine, da quant’è che non ne fa due consecutive da 7,5 in pagella? Quest’inverno si è preso un’influenza pesantuccia e non è più tornato davvero lui. Ora, nessuno più di me può capirlo: io a gennaio ho fatto l’influenza e mi sono ripreso a marzo, più o meno. Però io sono un boomer e Dimarco potrebbe essere mio figlio, santa madonna. Ma tutto ciò non conta niente quando al minuto 21 di una semifinale di Champions tu rubi palla sulla trequarti e servi l’uomo che farà l’assist dell’1-0. Questa descrizione però non rende l’idea dell’impresa: quando tra il rubare palla e il servire l’assist trascorre meno di un secondo – un lasso di tempo che ti basta per vedere il compagno libero e lanciarlo in porta – e i due gesti diventano un unico disegno criminoso (violenza/raggiro a squadra avversaria non consenziente), allora tutti noi dobbiamo levarci in piedi e niente, applaudire e basta. Lo farebbe anche De Gregori, pur costretto a riscrivere “La leva calcistica del ’68” perchè, porca miseria, è proprio da questi particolari che si giudica un giocatore.

Martìnez (Lautaro Javier – Bahía Blanca, Argentina, 22 agosto 1997). Per un’elongazione lieve (primo grado) dei flessori sono sufficienti 2-3 settimane di riposo, riducibili a 10-12 giorni nel caso l’atleta abbia particolari impegni e due coglioni così. E’ quindi probabile che la Nasa – e forse anche Elon Musk, e forse anche The Mask – proceda in questi giorni alla misurazione ufficiale dei testicoli del capitano, già, “I testicoli del capitano”, vabbe’, scusa De Gregori, anche tu sei sempre tra le palle. Lautaro ha avvertito dolore all’andata e non si è toccato la coscia, chiamato il cambio, steso per terra rotolandosi, no: si è portato la mani sulla faccia e si è semplicemente, totalmente, impudicamente disperato. E’ andato a casa e ha pianto per giorni, così racconta. Piangeva e giocava con i suoi figli e la madre lo chiamava dall’Argentina e lui non rispondeva per non doverle dire che no, non andava proprio tutto bene, e infatti piangeva. Tra una caragnata e l’altra andava alla Pinetina a fare terapie e doppie sedute di allenamento. E’ sceso in campo perchè col cazzo che avrebbe rinunciato a giocare per la fottuta elongazione di un fottuto flessore di merda. Ha segnato il primo gol, ha procurato il rigore del 2-0. Ha cantato e portato la croce. Capiremo la grandezza di questo giocatore quando ce lo venderanno a tradimento e noi piangeremo come se ci si fosse elongato un flessore.

Acerbi (Francesco – Vizzolo Predabissi, Italia, 10 febbraio 1988). Per capire il fenomeno Acerbi, basti pensare che 15 anni fa, quando l’Inter vinceva la sua ultima Champions, lui giocava a Pavia in C1. E ci stava giocando non per caso, ma per la seconda stagione di fila. Siccome 37 meno 15 fa 22, per capire il fenomeno Acerbi – e per capire il fenomeno Yamal – bisogna dunque considerare che Acerbi, quando aveva 5 anni più di Yamal, stava ancora giocando nella periferia del calcio. La storia poi la conosciamo, è maturato tardi e tutto d’un botto per una storia drammatica che lo ha reso un uomo diverso. E’ arrivato da noi in prepensionamento ed è invece diventato protagonista, a fine mese giocherà la sua seconda finale di Champions in tre stagioni e magari gli verrà in mente anche di quando brutalizzava attaccanti a Pavia e di quando a Roma, chez Lazio, volevano a tutti i costi che andasse via perché, tra le altre cose, era ormai finito (spoiler: non lo era). Del gol del 3-3 che lo spinge nei piani alti della storia dell’Inter vanno segnalate due cose, entrambe un pochino soprannaturali. Intanto, che uno di 37 anni al terzo minuto di recupero si fa tutto il campo e va a segnare come un attaccante, in più con il suo piede sbagliato. Ma è un’altra cosa che mi è piaciuta ancora di più, rivista al replay: nell’andare all’arrembaggio a un certo punto finisce in fuorigioco (gli avevano annullato un gol in fuorigioco in tutto di testa qualche minuto prima), se ne accorge, non smette un attimo di guardare l’azione sulla sua destra ma intanto rallenta e attende il rientro del difensore del Barça, torna in gioco, cross, ci mette il destro, gol. All’incrocio.

Barella (Nicolò – Cagliari, Italia, 7 febbraio 1997). Barella martedì ha giocato praticamente due partite, di cui una sbagliata. Ha perso palloni (perso? palloni??), ha sbagliato colpi di tacco (sbagliato? tacco??), creato casini ma anche sbrogliato matasse e sparso quel senso di sicurezza che distingue l’Inter con Barella (anche in versione fuzzy) dall’Inter senza Barella. L’Inter senza Barella, semplicemente, non esiste. Gli altri dieci in campo devono sempre potersi girare e vederselo vicino, oppure impegnato a fare sombreri, tiri al volo, salti carpiati, lanci di 75 metri, proteste plateali, miracoli e opere di bene. Gli altri dieci hanno il sacrosanto diritto di avere un Barella accanto, perchè noi vogliamo bene a tutti, a Barella e altri altri dieci. Barella va sempre bene, anche quando fa qualche cazzata che gli si perdona perchè è fatto così, non può fare cose normali, non ne è più capace. Le partite da 6 di Barella sono innaturali, una specie di tributo al fatto che c’è un pallone solo, devono giocare anche gli altri e che non ci si esibisce ogni volta a Monaco o Barcellona ma tipo chessò, a Catanzaro. Se non fossero già felicemente fidanzate, e se lui non avesse già moglie e un numero indeterminato di barellini – e se tutto ciò non fosse perfuso da un insopportabile senso vetero-patriarcale di cui mi vergogno e che solo in parte è perdonabile per interismo – gli offrirei in sposa una a caso della mie figlie. E poi andrei con lui all’Esselunga o portare in giro il cane, sapendo che farebbe sempre le scelte giuste, guiderebbe bene il carrello, parcheggerebbe bene la macchina, raccoglierebbe bene la cacca e infilerebbe il sacchetto nel cestino con un pallonetto da 47 metri.

Frattesi (Davide – Roma, Italia, 22 settembre 1999). Negli schemi mentali di Simone Inzaghi, la figura professionale e tecnica di Davide Frattesi non è prevista. E quindi, da un paio d’anni, conviviamo tutti con l’equivoco Frattesi, uno che – si dice sempre così – giocherebbe titolare in tutte le altre 19 squadre di serie A, oltre che in Nazionale (di cui è goleador), ma non in quella che lo ha profumatamente pagato e tesserato, cioè l’Fc Internazionale. Frattesi è un lusso: è come gestire un ristorante per matrimoni e avere preso Cracco, ti bulli con il mondo ma alla fine non sai che cazzo fargli fare. Frattesi, a proposito, una cosa la sa fare bene ed è segnare – mica pizza e fichi: per questo ce lo teniamo stretto pur non potendogli dare una maglia da titolare fisso perchè i tre che ha davanti sono imprescindibili per il Demone e lui non è il sostituto di nessuno dei tre, lui è uno a parte, uno specialista. Un lusso, ecco. Tipo che al culmime di un anno complicato, che a momenti se ne andava via a gennaio, segna lui i gol decisivi di Bayern-Inter e Inter-Barcellona, due vittorie storiche, storicissime, leggendarie. Sì, è come avere un ristorante per matrimone e poi esce Frattesi e mentre tutti si aspettano il vitello tonnato lui ti fa un uovo di Frattesi, anzi due. Cosa c’è di soprannaturale? Il gol di Monaco era un tipico gol alla Frattesi. Il gol di San Siro no, non è un gol alla Frattesi, è il gol di un altro, è un gol alla Cracco, una finezza che non ti aspetti anche se sai che il biondino seduto in panca è il tuo piccolo lusso e niente, si va avanti così, perché?, cos’è?, non possiamo trattarci bene?

Taremi (Mehdi – Bushehr, Iran, 18 luglio 1992). Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la camminata sulle acque nel lago di Tiberiade, la partita di Taremi con il Barcellona entra dritta nella galleria dei miracoli e qualche parroco spiritoso potrebbe presto raccontarla durante l’ora di catechismo agli alunni più svogliati. Non è chiaro – non può esserlo – come quello che fino a 15 giorni prima avevamo classificato come un bradipo vestito da calciatore sia stato l’unico uomo in campo a fermare sistematicamente Yamal, uno che ha la metà dei suoi anni e viaggia al doppio della sua velocità. Eppure niente, Taremi imponeva i suoi piedi al passaggio del giocatore più futuribile dell’intero universo e la palla rimaneva lì, ancorata a Taremi e non a Yamal com’era normale che fosse. A pensarci bene, questo è l’evento più soprannaturale di tutti. Evento a cui ho assistito dal mio divano senza proferire parola e incredulo, come se durante la partita avesse suonato il campanello il parroco e io aprendogli gli avessi detto “porca troia, ti sembra l’ora di venire a benedire le case?” e lui mi avesse risposto “scusa, mi hanno appena eletto Papa, non è che hai delle scarpe di velluto rosso da prestarmi?”.

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56 risposte a Black (and Blue) Mirror – Elenco delle gesta soprannaturali durante Inter-Barcellona

  1. DEX scrive:

    Settore ti devono dare il Campiello.

    ieri pensavo a quanti anni sono che ti seguo…stiamo invecchiando assieme.

    ma questa vittoria credo che abbia la firma di chi non c’e piu…e uno mi viene in mente perchè era quello con cui andavo piu d’accordo Hal Incandenza.

  2. Papa nerazzurro scrive:

    Immensa INTER
    SETTORE mi-ti-co

  3. Maura scrive:

    Ma avete letto che in tute tutte tutte le partite di coppa dei campioni l’Inter è stata in svantaggio nove minuti nove e in vantaggio quasi settecento?

    • Deki scrive:

      E psg sia.
      Francamente trovo inspiegabile come questo Arsenal sia arrivato a giocare una semifinale.
      Evidentemente il real quest’anno sta sui livelli del Catanzaro.

    • Piper53 scrive:

      Ho fatto un calcolo solo sui 210′ (+ recuperi) della doppia sfida con il Barcellona:
      Inter in vantaggio per 142′ (di cui 68′ in doppio vantaggio)
      Barcellona in vantaggio per 6′ (di cui 3′ di recupero)

      Serve altro?

  4. Gianfranco scrive:

    Intanto laporta si segnala per il fairplay che contraddistingue catalani e spagnoli da sempre quindi fuori dai piedi idiota.

  5. ilMorni scrive:

    Caxxo, Settore, leggerti è un continuo piacere, un coitus ininterruptus, anche quando narri le sfighe nerazzurre, figurarsi quando racconti le gesta eroiche dei nostri beniamini (pavard e non).
    Sei riuscito a dipingere un quadro vivente dei nostri ragazzi con precisione e veridicità incredibile, soprattutto la descrizione delle gesta di Taremi che ha sorpreso anche me nel ruolo di interditore della giovane Lametta bionda.
    Grazie ragazzi, grazie Settore.
    Amen

  6. Flavio Mucci scrive:

    Mi sto godendo i magistrali ritratti di Settore , con un occhio all’altra semifinale, con l’animo di chi ha appena preso 30 all’esame di chimica inorganica e assiste a quello dei suoi compagni di corso.

  7. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Non riusciamo più a seguirla questa versione raffica-di-post

  8. Giorgio scrive:

    Cioè… Io ieri sera lancio un sondaggio per sapere chi preferireste in finale (peraltro sperando nel PSG e “ottenendolo”) e…non mi fila nessuno.
    Poi lo fa neroazzurro-rosso e allora tutti a rispondere ?!?!
    Niente contro di lui, sia chiaro, ma…anche un po’ più di attenzione per gli anziani tifosi, via… 😞

  9. giardinero9cruz scrive:

    Ora è ufficiale: sarà Inter- PSG

    Tanta qualità, tanta tecnica e una difesa molto più “credibile” di quella del Barca.

    Sarà durissima

  10. Francesco 70 scrive:

    Leggo, rido, e la santa donna che mi sta accanto mi chiede cosa abbia da ridere alle 23.38.
    🙂

  11. neroazzurro-rosso scrive:

    @Giorgio

    …sarà che, forse, sono più anziano di te a far sì che, proprio per rispetto, rispondano prima al mio sondaggio?

    Comunque, forse forse, avrei preferito gli inglesi, più scarsi dei parigini e con un portierone in meno.

    • Giorgio scrive:

      Sull’anziano non saprei (considera che io sono persino più vecchio di Javier+… Praticamente un cardinale non elettore 😜).
      E avresti rinunciato alla (possibile) soddisfazione di far piangere “il portierone ?!?! Naaaahhhh…

  12. Gianfranco scrive:

    Perdere…. Perdere sarà dura sarà doloroso difficile da superare ma vincere una coppa campioni così sarebbe semplicemente epico !

  13. Lothar scrive:

    Dio ti benedica Settore,
    perché usi la penna come
    Caravaggio usava il pennello.
    I tuoi ritratti sono meravigliosi,
    perfetti, e in più mi fanno sganasciare
    dalle risate.
    Chapeau!
    Anzi Sciapò!!!🇮🇹🖤💙😏

  14. Jad scrive:

    Ahahahah
    Grande post Settore!

  15. Deki scrive:

    Provo a fare la mia disamina sui nostri “cavalieri che fecero l’impresa”.

    Sommer: Gigantesco. Para tutto quello che può e stavolta coraggioso anche nelle uscite. L’unico neo è la ritrosia a prendere il pallone con le mani sui rimpalli dei suoi. Yann, amico mio, quelli NON sono retropassaggi.
    Bisseck: Primo tempo di livello, come l’Inter. Secondo tempo cala vistosamente, come l’Inter.
    Acerbi: Spirito indomito. Probabilmente consapevole di essere all’ultimo ballo a certi livelli, si ribella al destino che gli stava facendo scivolare il sogno più bello tra le dita. In difesa combatte su ogni filo d’erba.
    Bastoni: Cerca di contenere le sfuriate di Yamal e combina bene con Dimarco nelle uscite.
    Dumfries: Iradiddio. Fa due assist e macina tanti tanti tanti chilometri.
    Barella: Onestamente, il peggiore. La generosità non manca ma sono più le palle perse e le scelte sbagliate che le cose giuste. Deve assolutamente smettere di perdere palloni per il vizio intestardirsi a non passarlo.
    Chalanoglu: Poco meglio di Barella ma non bene neanche lui, rigore a parte. Ho la sensazione che quando il livelli si alzi (City, Bayern, Barcellona) sparisca dal campo.
    Miki: Il migliore dei 3 centrocampisti.
    Dimarco: Una settimana spesa a dire che sarebbe stato meglio Augusto dall’inizio, invece è proprio lui che limita al massimo Yamal e costruisce abbastanza davanti.
    Lautaro: Enrico Toti. Gioca con una gamba ma è sempre meglio di Arnautovic con 3. Cuore di capitano.
    Thuram: Quando sembrava abbondantemente uscito dalla partita sfodera un supplementare di rara efficacia. Anche lui gioca con una gamba ma è sempre meglio di Correa con 3.

    De Vrij: Grandissimo impatto. Muro di gomma, respinge pure l’aria.
    Taremi: Grande impatto, proprio come a Barcellona. Forza Mehdi, se fai quello che tutti ci auguriamo veniamo in pellegrinaggio a Teheran.
    Augusto: Pessimo impatto. Yamal, fino ad allora controllato, inizia a fare ciò che vuole. Il secondo gol nasce da una sua non marcatura.
    Darmian: bene.

    • Alex scrive:

      Vero: non benissimo neanche Chala. Ma ha messo dentro un rigore dove il pallone non pesava 420 grammi, ma 4,2 Kg. Non poco.

    • daniele fc scrive:

      Si unico dispiacere di questa serata perfetta è la conferma che Chalaquando i ritmi si alzano tanto sparisce dal campo , resta però preziosissimo per i piazzati .

      Ps. io sono una vedova di Brozo

  16. Alex scrive:

    Buongiorno a tutti. Ahahahaha ! Grande pezzo Settore; i tuoi sono (quasi) tutti pezzi “da novanta”, ma questo mi resterà nella memoria per un bel pò, tipo “Vedi Napoli e poi frocio!”: un capolavoro dopo il battibecco fra Sarri e Mancini con relativa offesa, se si può dire, omofoba. Mi hai fatto ridere di gusto e cominciare bene la giornata: mica da poco. Sull’avversaria quoto il Jardineiro Cruz al 100%: tanta qualità dappertutto (compreso in porta: Donnarumma sarà antipatico perchè ex-Bilan, e bistrattato dalla stampa francese perchè noi italiani gli stiamo sul cazzo a prescindere, ma in questo momento è nella Top 3 mondiale), ma molto più solidi in difesa e con un tecnico, che non sarà simpaticissimo pure lui, ma che sa il fatto suo e organizza la fase difensiva molto meglio del suo collega Flick. E poi sono dieci anni che inseguono questo trofeo, dopo averci speso dietro un paio di miliardi. Partiamo leggermente sfavoriti, come contro Bayern e Barça: speriamo con tutto il cuore che possa finire nello stesso modo.

    • Jad scrive:

      Concordo, per batterli dobbiamo fare ancora uno step.
      In semi contro l Arsenal che è una grande squadra molto forte ed organizzata, hanno preso solo un gol ,pur a tratti dominati. Difendono bene e quando riesci a tirare ci pensa Donnarumma. Centrocampo fortissimo, attacco fotonico, allenatore molto bravo.
      Insomma , non è da credere che siano un Barcellona più facile. Col Barca hanno poco a che fare. Per me sono più forti.
      Servirà un Inter al top e qualche magata del nostro Demone.

  17. Militus scrive:

    Buongiorno a tutti, davvero complimenti a Settore per uno dei post più significativi ed esilaranti degli ultimi anni.

    Il campionato francese è un nostro campionato di serie B con una sola squadra di livello, che infatti lo vince sempre con venti punti di distacco. Ma del PSG temo soprattutto il fatto che il suo presidente possa venire in qualche modo ripagato della vagonata di miliardi immessi nella squadra senza mai vincere la coppa dalle grandi orecchie. Perché, al netto di episodi arbitrali e di fattore C, siamo in grado di farcela. Purtroppo, come ben disse qualcuno anni fa, conteranno i dettagli.

  18. gibson3 scrive:

    “non è che hai delle scarpe di velluto rosso da prestarmi?”.

    Poesia !!
    Sector sei proprio un interista.

  19. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    A proposito del PSG.
    Ieri sera ho seguito abbastanza rilassato il compitino dei francesi per portare a casa la finale.
    Premesso che l’Arsenal è una squadra che gioca un bellissimo calcio “solo in determinate condizioni”, l’evanescenza dell’attacco contro una difesa appena decente, la dribblosità perniciosa di Saka, non mi sembra che abbia fatto due partitoni da urlo.
    Forse all’andata qualcosa in più, ma ieri sera hanno giocato gli ultimi 20 minuti.
    Un pò poco per andare in finale.
    I francesi, con quell’attacco privo di Mbappè ma carico a pallettoni e con gente che fa di tutto e bene, è oggettivamente una bella squadra, con una panchina di livello e un tecnico che capisce di calcio.
    Sarà una bella finale.
    Spero che per noi sia ancora più bella.

    • Deki scrive:

      Non so se mancava qualcuno agli inglesi ma sicuramente sono arrivati a questa doppia sfida abbastanza scoppiati.
      Non che l’Inter fosse stata molto meglio ma ha messo in campo una determinazione e uno spirito di sacrificio che l’Arsenal non mi sembra aver mai posseduto.

  20. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    A proposito degli effetti collaterali della Finale : qualcuno avrà cominciato a suggerire a OT che qualche scheo faticosamente raggranellato in Champions potrebbe essere utilizzato per una campagna acquisti oculata e inderogabile?
    O visto che gli è andata bene finora e il vice -Sommer funziona, nemmeno quello?

  21. Deki scrive:

    Viste le premesse possiamo dire una cosa senza timore di smentita: l’Inter arriva meglio alla finale, in quanto ha effettuato un percorso nettamente superiore.
    Solo una sconfitta (peraltro al 94′), quarto posto generale in classifica, imbattuti nella fase ad eliminazione diretta, sbattendo fuori due favorite alla vittoria come Bayern e Barcellona.
    Il Psg è stato costretto agli spareggi col Brest non essendo arrivato nelle prime 8, poi passato ai rigori con il Liverpool agli ottavi, passato ai quarti con l’aston villa rischiando una clamorosa rimonta al ritorno, passato in semifinale con quel che ne resta dell’arsenal.
    Finora ha perso 5 partite, salvato tante tante volte da Donnarumma.

    Speriamo bene.

    • Geppetto57🌟🌟 scrive:

      Ricordo inoltre che San Gigio, ultimamente elevato a rango di Salvatore del PSG, fino a qualche mese fa era a rischio flagellazione e costantemente messo alla gogna sui giornali transalpini.
      Poi una serie di fortunate circostanze lo hanno riportato nelle grazie della società.
      Misteri del calcio

  22. Kalle73 scrive:

    mi permetto di fare un appunto a sector: una menzione a mio avviso andava fatta anche per Marcus Lilian Thuram (06/08/1997 – Parma)

    rientrato anche lui a mezzo servizio per le semifinali, geniale a barcellona, eroico per 120 minuti, +10 di vari recuperi, a Milano. il 4 a 3 è frutto della sua genialata contro un difensore appena entrato avendo le gambe dure come il cemento. chapeau Tikus

  23. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    A Parigi hanno già bruciato tutto quello che si poteva e anche di più.
    Già sanno …

  24. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Quanto aiuta l’intelligenza artificiale …

    Dall’inizio della sua carriera professionistica, Gianluigi Donnarumma ha subito 21 gol dall’Inter in partite ufficiali.

    Questi gol sono stati incassati in 11 partite di Serie A giocate contro l’Inter quando Donnarumma vestiva la maglia del Milan. Il bilancio di queste partite è di 2 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte per Donnarumma contro i nerazzurri.

  25. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    E chi siamo noi per smentire cotanta statistica?

  26. Giorgio scrive:

    Già da giorni (lo so : suona in modo poco eufonico, qualsiasi cosa voglia dire…) speravo – NELL’IPOTETICO CASO di una ns. qualificazione) – nel PSG.
    I motivi sono svariati : temo la tradizionale vigoria delle squadre inglesi e al contempo non considero impossibile mettere un paio di palloni alle spalle del simpatico portiere dei parigini. E poi…ok, noi vediamo le altre squadre, ma…NESSUNA ha Lautaro e i nostri eroi 😉
    E poi sarà divertente vedere il “duello” Dimarco/Hakimi, no ?

    • Kalle73 scrive:

      non so Giorgio, premetto che non conosco bene nè i parigini nè l’arsenal, ma da quanto avevo sentito i londinesi sono senza punte da metà campionato e da quel che leggo dai vostri commenti sono abbastanza cotti.

      il psg è un piccolo barcellona, due esterni forti sulle fasce, tanta gioventù ed hanno un allenatore che non è un fesso come quello del barcellona che gli fa fare fuorigioco sulla linea di metà campo o mette una punta anzichè un difensore al 87′ sul 3 a 2

      spero ovviamente di essere in torto marcio e di portarci a casa la quarta 🙂

  27. Jad scrive:

    A mio modesto parere, il Turco Calhanoglu è stato “nettamente” il migliore del nostro centrocampo.
    Lo zio ,quando Chala è stato sostituito, ha giustamente commentato l’enorme lavoro di cucitura e copertura del nostro fuoriclasse.
    Chala a posto è un giocatore di livello superiore.
    Un Brozo più forte in tutto. Più veloce, più intenso, più interditore ,più assist,più gol, migliore nei calci piazzati, corner. (parlasse un po’ meno)
    Rispetto a Brozo è inferiore nel proteggere la palla. Ma in quel fondamentale, Brozo è imbattibile.
    Chala in CL vanta numeri e statistiche da fuoriclasse.
    Giocatore che ,in campionato quest’anno,ci è mancato parecchio vuoi per infortuni o mancanza di brillantezza…come successo ad altri nostri titolari.
    Grande gara la sua.

    • daniele fc scrive:

      mi trovo in disaccordo , Brozo oltre che nella protezione del pallone giocava a ritmi diversi aveva in primis una capacità di liberarsi dall’uomo di un altro livello , era molto freddo caratteristica molto importante in quel ruolo li ( e che invece non mi sembra sia nelle doti del turco) non sentiva affatto la pressione anzi più importante era la partita più lui era protagonista un pò anche per la sua follia caratteriale, aveva sette polmoni poteva giocare 120 minuti senza mollare nulla e gestiva benissimo anche il ritmo del pallone non a caso è stato il migliore dei ns per distacco in Finale di CL ed uno dei migliori nella finale mondiale vs Francia , Chalanoglu compensa tantissimo con il suo super piede e da un apporto fondamentale sui piazzati , ma quando i ritmi si alzano fatica tantissimo fatica a gestire sapientemente palloni in brevissimo tempo ed in spazi ristretti ( da un suo errore stavamo prendendo il rigore di miki su yamal ,ma non lo dico per questo che può capitare a tutti)

      voglio comunque bene e sono grato a Chala eh e lo reputo un ottimo centrocampista ma non ai livelli dei top mondiali .

      • Jad scrive:

        Anche Barella ha perso palloni sanguinosi. Se giochi da pm ti può capitare, specialmente se ti conoscono,ti temono e ti mettono uno o due a pressarti ,in particolare se eviti il passaggio al portiere o di lato.
        PS
        Sul mondiale,vedi come gioca Brozo con o senza Modric (giocatore enorme)

        Comunque, nel calcio,ognuno ha le sue idee e va bene così.

  28. Paolo A. scrive:

    Quello che è certo è che lo staff deve mettere il massimo impegno, ma proprio il massimo anche a costo di rinunciare a qualche giocatore in campionato, per avere il 31 gennaio i titolari nella migliore condizione possibile. Tutti. Perchè ne abbiamo proprio tanti di acciaccati o comunque non al top, e non possiamo permettercelo.

  29. daniele fc scrive:

    io credo che ora facciano giocare ( anche giustamente ) in campionato gli 11 visti vs Verona

    anche perchè non penso vogliano arrivare proprio allo spareggio ( con un punto in più forse sarebbe stato diverso ) , che sarebbe tre gg prima della finale di CL

    finale di CL ne abbiamo fatte 6 nella ns storia , statisticamente tra primo e secondo posto in campionato ci saremo arrivati si e no 40 volte … giusto per ridurre a mera statistica concetto

    • daniele fc scrive:

      da ora faranno *

      • daniele fc scrive:

        vero però anche quello che dice Epic , devono anche giocare pere tenere ritmo partita, magari facendoli rifiatare tutta questa settimana e sicuramente ora potranno programmare una bella preparazione ad hoc per arrivare al 31 in forma

  30. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Con tutto il rispetto per le opinioni di ciascuno, direi che se società, staff e giocatori sono arrivati fino a qui un’idea su come preparare “La Partita” ce l’hanno.
    Come disse Bill Shankly,
    “In una squadra di calcio c’è una Santa Trinità: i giocatori, il tecnico e i tifosi. I dirigenti non c’entrano. Loro firmano solo gli assegni.”
    Se avessimo tutti la fede di Acerbi che attraversa tutto il campo per fare il 3-3 a tempo scaduto, non ci sarebbe storia.

  31. neroazzurro-rosso scrive:

    Non sono un esperto di tattiche, di moduli e di qualunque altra cosa legata alla preparazione di una partita di calcio, sono solo un tifosotto da divano (allo stadio, coi prezzi che girano, lascio il posto ad altri più spendaccioni) ma mi permetto di ribadire ciò che ho scritto ieri riguardo l’avversario migliore, tra i francesi e gli inglesi, da affrontare in partita secca: sono ancora convinto che gli inglesi dell’Arsenal, attualmente, siano più abbordabili del PSG.

    Vero che corrono fino alla fine della partita ma, così almeno mi è sembrato vedendo i due incontri, a volte corrono senza sapere dove devono andare e perchè stanno correndo; in più gli mancano un due – tre titolari pesanti.

    Al contrario, i parigini, dispongono di una formazione di tutto rispetto, a partire dal portierone (sono fra quelli che, anche in nazionale, si augurano che, pur vincendo, Gigio uno due gol li debba prendere) a salire fino alle punte.

    Insomma non un altro Barcellona ma, forse un altro Manchester City come quello da noi incontrato due anni fa.

    Speriamo, comunque, che i nostri baldi giovanotti si rimettano tutti in sesto per il 31 Maggio e che vada come deve andare.

    AMALA.

  32. Roger Roger scrive:

    Anche per me Psg più forte, in questo momento, dell’Arsenal che gioca senza punte.
    La partita secca, tuttavia, dipende molto da episodi per cui non resta che sperare di essere sul pezzo ed indirizzarli a nostro favore.

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