Maggio 2010-maggio 2020: quanti ricordi, non basterebbe un libro (st. 1, ep. 9)

(ma no dai, in realtà uno basta)

Stagione 1, episodio 9

(città del nord capoluogo di provincia, Fase 2, interno giorno, caldo, cimici a nastro)

(continua)

Ohhhh, 9 maggio. Parliamo di calcio giuocato.

9 maggio 2010 (sospiro). Che bel pomeriggio. Stadio imballato. La Coppa Italia vinta a Roma aveva aumentato a dismisura il gasamento e nel contempo ci aveva tolto un po’ di tensione negativa. Poteva essere scudetto, non lo fu, peccato.

Racconta.

Avevamo due punti di vantaggio sulla Roma, che giocava in casa con il Cagliari. Non avessero vinto, e avessimo vinto noi…

Invece?

Invece siamo stati campioni d’Italia per qualche minuto. Per essere precisi, undici. Il Cagliari andò in vantaggio, poi Totti ne fece due.

Tu dov’eri?

A San Siro. Avevo investito una somma imbarazzante per comprare tre biglietti di tribuna rossa. Sognavo di far vivere alle mie figlie la stessa mia esperienza di 30 anni prima: uno scudetto vinto allo stadio.

Vabbe’, racconta anche questa.

Ero a San Siro per Inter-Roma, 27 aprile 1980, qualche giorno fa si sono celebrati i 40 anni di quella partita. Anche se poi Totti ha allungato la loro agonia, ‘sticazzi, è stato bello lo stesso. Ho rivissuto la stessa giornata, la stessa attesa, la stessa euforia nell’aria.

Come andò nel 1980?

Curioso, c’era sempre la Roma di mezzo. Ci bastava un pareggio, dopo un campionato stradominato da novembre in poi, perché la Juve non potesse più raggiungerci. Noi, belli come il sole. E, come tradizione, mai toccati dal minimo sospetto nel ciclone del calcioscommesse.

E quindi? Puoi anche spoilerare.

Segna Pruzzo, pareggia Oriali, segna Turone. Fine primo tempo 1-2. La squadra ha un po’ il braccino. Ansia a palla. All’87’ Beccalossi da sinistra la mette in mezzo, un romanista in tuffo di testa respinge verso il limite dell’area dove Mozzini, stopperone vecchio stile di piede sinistro, la prende di controbalzo di destro e la mette. Gaaaaaaaaaaaaaaaa. Nell’abbraccio, ruppi gli occhiali a mio zio.

E quindi sognavi che le tue figlie, abbracciandoti per lo scudetto, li rompessero a te.

Esatto. Sono un sentimentale. Ma non accadde.

Che partita fu?

Spettacolare, divertente, liberatoria, 4-3, un gol della madonna di Milito, the man I loved.

E quindi?

E quindi l’attesa continuò.

(9 – continua)

COMUNICAZIONI DELL’AUTORE. La versione eBook è disponibile tipo su Ibs, Amazon, Mondadori Store, Kobo, Librerie.Coop, Hoepli, Il Libraccio e siti del genere o, se volete darvi un tocco internescional, nientemeno che su Barnes&Noble e BajaLibros.com. Quanto ai feticisti della carta, in attesa che tecnicamente approdi su Ibs et similia, dove ormai figura tra i libri in uscita più attesi nel nuovo millennio, se proprio non ce la fate (e io vi capisco) potete scrivere all’editore alla mail giorgio.macellari@alice.it e ricevere soddisfazione: nel senso che vi dà tutte le info e il libro ve lo spedisce anche (dietro pagamento, immagino. Ma non sono affari miei, io scrivo e basta, adoro queste forme di snobismo intellettuale). In libreria è presente a Pavia e Voghera, le due città più importanti del mio piccolo mondo. Considerata l’emergenza Covid, il miracolo si è compiuto.


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3 risposte a Maggio 2010-maggio 2020: quanti ricordi, non basterebbe un libro (st. 1, ep. 9)

  1. TOTO scrive:

    L’orario del post è spiazzante.
    Ciò nonostante, primo.
    Questa frequenza di post è accattivante!
    A M A L A

  2. grigio47 scrive:

    GO, GO, GO…

  3. Lothar scrive:

    bronzo! buttalo via di questi tempi…

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