Scusi, sa dov’è il percorso?

Da quando siamo tornati in Champions (tre stagioni, tre gironi eliminatori e puff!, a casa), abbiamo fatto 21 punti in 18 partite. Per fare un esempio molto pratico, l’anno scorso alla diciottesima giornata del campionato di serie A 21 punti ce li aveva l’Udinese ed era tredicesima in classifica su venti. E noi questi siamo: una squadra che ha potenzialità, che un po’ se la tira e poi a conti fatti è l’Udinese d’Europa, troppo lontana dai top team per sperare di vivere alla grande.

18 partite (sei griffate Spalletti e dodici Conte) con 5 vittorie, 6 pareggi e sette sconfitte. Siccome due vittorie sono arrivate nelle prime due partite della prima stagione, nelle successive sedici partite abbiamo fatto la miseria di 15 punti. Restando alla gestione Conte, in 12 partite 3 vittorie (solo una in casa), 4 pareggi e 5 sconfitte. 13 punti in 12 partite. L’anno scorso, in serie A, 13 punti in 12 partite li aveva fatti curiosamente fatti il disastroso Milan del giorne d’andata, quattordicesimo in classifica davanti al Bologna, quattro punti sopra la teorica quota retrocessione.

Con lo Shakhtar poteva andare in ben altro modo, la traversa sotto il primo blu vibra ancora adesso e il miracolo è stato a portata di mano un po’ di volte. Ma non è successo. Usciamo avendo perso due volte col Real e avendo fatto due 0-0 con lo Shakhtar, un bilancio da Udinese o Bologna d’Europa, quindi ineccepibile, ci piaccia o no. Usciamo avendo vinto una sola volta, avendo sbagliato mille gol, avendo mostrato diecimila sfumature di limiti di personalità (tipo controllare le partite e non vincerle manco per sbaglio).

L’Europa non è il nostro giardino, e del resto Conte non è certo uno specialista della Champions (eufemismo). Quindi, detto che il fallimento è diffuso su tutti i livelli dell’Inter Fc, chiediamoci pure senza autocensurarci se quello di Conte a questo punto non sia un esplicito e completo fallimento personale. Con la squadra certamente non perfetta ma sicuramente rinforzata, è 5 punti dietro il Milan in campionato e fuori dalla Champions con l’ultimo posto nel girone, quindi fuori dall’Europa. Dopo un paio di mesi a mostrare un sorrisino fuori luogo, è adesso tornato nella sua comfort zone delle interviste irritanti, fino allo show di quest’ultimo dopopartita che il Marchese del Grillo a confronto era mister “Resto umile” 2020.

Il percorso – la parola più amata dal nostro mister – zoppica parecchio: difficile autoconvincersi che la squadra “sta crescendo” quando non fai un gol in 180 minuti agli ucraino-carioca che quattro mesi prima avevi preso a pallate. La partita di Gladbach è stata una parentesi in una lunga teoria di partite decisive toppate e di scontri diretti sfumati nella delusione, senza mai dimostrarsi carne o pesce.

Curiosamente, nel momento della massima frustrazione, Conte adesso ha tra le mani una chance clamorosa: togliendosi il fardello dell’Europa, potrebbe concentrarsi su quella che è la sua vera specialità, vincere il campionato. E avrebbe quasi tutto per farcela: la sua competenza specifica, un discreto materiale umano (per l’Italia basta e avanza) e l’occasione di mandare affanculo tutti i suoi detrattori (ormai mi ci metto anch’io) che per un agonista ambizioso e rancoroso come lui può essere la chiave del tutto. Ma non saprei cosa aspettarmi davvero da una squadra a cui evidentemente manca qualcosa per elevarsi dalla mediocrità internazionale e da un allenatore che – a parte il piacere di controllare il saldo sul conto – vorrebbe tanto essere altrove.

In Europa siamo ancora una provinciale, purtroppo. In Italia possiamo dire la nostra, ma bisogna averne voglia. Mi piacerebbe dire che stanotte inizia la corsa al diciammovesimo scudetto, ma se mi facessero il siero della verità si capirebbe che sto esagerando di brutto.

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18 risposte a Scusi, sa dov’è il percorso?

  1. Lothar scrive:

    Ultimo

    • Giorgio scrive:

      Dillo a me…
      Dopo “i fiori di Gladbach” ci siamo ritrovati nei “rovi di S. Siro”.
      Per come riesce a dominarsi… Settore è da Pulitzer.
      Io…basta guardare l’orario. 🙁
      “Scusi, sa dov’è il percorso ?”.
      Mi ha ricordato l’Unifauno 🙂

  2. Oannes scrive:

    Terzo. E fuori da tutto.

  3. Mourinhano scrive:

    Ma il meglio l’hanno dato i due Gobbi nel dopogara.

    Il Gobbo in panchina: “Il piano B ce lo abbiamo ma non ve lo dico sennò ce lo rubano”.

    Il Gobbo in tribuna: “La scelta del Gobbo in panchina di lasciare Eriksen fuori è incontestabile”.

  4. Paolo scrive:

    Uscita agghiaggiande e stra-meritata. Se non riesci a vincere in casa contro Borussia e Shaktar non puoi recriminare sulla traversa o sulla parata di Lukaku (che comunque resta un giocatore monumentale, e se deve andare in pari con la fortuna come minimo segnerà di tacco involontario il gol scudetto).
    E dire che i giocatori non mi sono sembrati demotivati, nessuno sembra aver tirato i remi in barca, nemmeno Eriksen che qualche motivo l’avrebbe avuto… la colpa è proprio della pochezza del nostro gioco, forse anche in parte di una forma fisica non eccezionale (ma se fai giocare un Barella in condizioni precarie pur di lasciare in panca il danese, questa scusa non vale più). In ogni caso noi siamo l’Inter e lo Shaktar lo dobbiamo battere anche giocando su una gamba sola e bendati.

    Qualcuno per favore spieghi a Conte questo concetto: noi siamo l’Inter.

    Poi, se la società non vuole esonerare l’allenatore a stagione in corso, credo sia anche una linea condivisibile, da società seria, e che nel lungo periodo porti dei benefici… anche se in questo momento quasi rimpiango il buon Moratti, che sfanculerebbe Conte e richiamerebbe Roy Hodgson. Ma la cosa che proprio non mi va giù è che a gennaio svenderemo Eriksen, sacrificando un potenziale fuoriclasse sull’altare di un tecnico demotivato e inadatto al nostro ambiente, in una congiuntura di mercato in cui comprare fuoriclasse sarà impossibile per quasi tutti.

    Che dire a questo punto… caro Mister, ora vinci lo scudetto battendo l’associazione a delinquere 3-0 in casa e fuori, e siamo pari (Forse).

  5. Flavio Mucci scrive:

    Mi autocito (all’indomani della partita col Torino) e poi mi taccio per un pò.

    Flavio Mucci
    Novembre 23, 2020 a 10:23 am

    Ieri durante la prima ora di partita mandavo messaggi del tipo “non arriveremo nemmeno quarti”; alla fine ho pensato che tutto sommato un giro in champions lo faremo anche l’anno prossimo.

    Ma niente di più.

  6. orabasta scrive:

    Non è certo una scusante, ma solo a noi poteva capitare un avversario al quale servirebbe una vittoria per passare agli ottavi e invece viene a fare le barricate sperando nel pareggio.

  7. simone scrive:

    “La partita di Gladbach è stata una parentesi in una lunga teoria di partite decisive toppate e di scontri diretti sfumati nella delusione, senza mai dimostrarsi carne o pesce”

    La partita vinta contro il Gladbach è stata quella giocata peggio tra le 4 contro Shakhtar e Gladbach, l’unica in cui, a livello di episodi, il pareggio sarebbe stato più giusto. Incredibilmente è l’unica vinta.

    Contro il Gladbach a SanSiro e le due contro lo Shakhtar erano dei 3-0 tranquilli a livello di episodi ma abbiamo avuto a che fare con “la porta stregata”.

    Io, sinceramente, non ho nessuna spiegazione logica per questo.

  8. TOTO scrive:

    Riposto di qua.

    Che anno di merda.
    Pure Paolo Rossi.
    Eccheccazzo!

  9. Odisseo scrive:

    Non sono sorpreso dell’uscita.
    Del resto 10 dodicesimi di quella squadra sono gli stessi che sono usciti all stesso modo con Spalletti due anni fa quando non riuscimmo a vincere contro il PSV

    E’ una società’ triste e senza soldi da investire , una proprietà’ che non genera entusiasmo , un Responsabile dell’area tecnica ( Ausilio) alla kazzenger : ma come cazz… riesce a resistere in quella posizione pur essendo incompetente …
    Un allenatore poco più’ che modesto che gioca in maniera didascalica e monocorde
    Una rosa priva di giocatori di estro ( lasciamo perdere Eriksen)
    Che tristezza
    Mi divertivo ed entusiasmavo molto di più’ quando presidenti erano Fraizzoli e Pellegrini, quando si puntava su giovani di talento tecnico e prospettiva, quando alla guida c’era il grande Eugenio Bersellini o il Trap, quando chi indossava la nostra maglia di lanetta scendeva in campo a cercava di chiudere le partite nei primi venti minuti , dava tutto ed amava davvero i nostri colori

  10. KALLE73 scrive:

    vorrei tralasciare i commenti sul marchese del grillo 3.0 che abbiamo in panchina perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa però mi domando:

    – il piano B quale sarebbe? ti fai liquidare e te ne vai? ti fai comprare altri giocatori a gennaio? o sei solo un bimbo antipatico e capriccioso che deve per forza dire qualcosa?
    – 60 minuti di lanci pressochè inutili visto che difendevano in area e non si poteva far galoppare lukaku o le ali, allora perchè non metti dentro eriksen per provare la botta da fuori?

    mi fermo qui per non essere rindondante e stucchevole, anche se ci sarebbero altre n cose da rinfacciarli.
    il mio dubbio però è un altro: Lautaro

    il ragazzo si sbatte, lotta, s’impegna questo è fuori di dubbio, ma siamo sicuri che sia da Inter? la traversa è un gol sbagliato, il tiro nel secondo tempo spedito in secondo anello non è da champions, l’errore a donesk all’andata idem. impegno ecomiabile,ma davanti al portiere proprio non ci siamo, troppi errori da foga, da giocatore impulsivo. cosi facendo, e visto che non abbiamo centrocampisti che segnano e quelli che abbiamo li teniamo in panchina, tutto ricade sul povero romelu che purtroppo per noi nei due momenti chiave tra la finale di coppa dell’anno scorso e ieri sera si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato (nessuna critica ben inteso, se ieri sera avevamo delle speranze è solo grazie a quello che aveva fatto la settimana prima)

    Adesso smaltiamo la delusione e sotto con il campionato. ora non ci sono più scuse caro (nel senso esclusivamente economico) mister, a maggio DEVE essere tricolore se no abbi la decenza di dimetterti.

    AMALA

  11. Giulio scrive:

    Ogni interista che si rispetta sapeva che non ci sarebbe stato nessun biscotto e che avremmo steccato ignobilmente la partita in casa…Purtroppo la squadra oltre che senza gioco, o meglio con il gioco che si usa per salvarsi o direttamente in serie B, è soprattutto senza anima. Nessuna grinta, nessuna voglia di vincere, nessuna qualità. L’eliminazione è giusta e non si spiego perchè Conte sia ancora al suo posto.

  12. daniele fc scrive:

    però, assolutamente sbagliato mischiare la Champions di Spalletti con questo fallimento totale di mr 12 mln

  13. Giorgio scrive:

    Paolo Rossi, forse per i mondiali del ’78 e dell’82, è stato uno dei POCHISSIMI (l”unico ?) gobbo che non avevo antipatico.
    Sarà stato per l’accento toscano…
    Ha ragione Toto. Mancano ancora un po’ di giorni all’anno nuovo. Speriamo bene…

  14. Scetticonerazzurro scrive:

    La sindrome di SanSiro, quel misto di paura (soprattutto come assenza di coraggio) e di sfortuna che rende molli le gambe, strabici gli occhi degli attaccanti e confonde le idee dei nostri allenatori in occasione delle gare decisive dei vari tornei a cui partecipiamo ha colpito ancora. Da Mancini a Spalletti a Conte nessuno dei medici chiamati a curare l’illustre inferma ha trovato il rimedio: arriviamo con più o meno merito alla gara conclusiva, giochiamo in casa e quindi con discreto vantaggio rispetto agli avversari (generalmente anche tecnicamente inferiori) e gettiamo al vento la magnifica occasione di una vittoria ritenuta sicura. Insomma, al danno si aggiunge la beffa di una vittoria facile facile che ci lasciamo sbadatamente sfuggire dalle mani, e senza scusanti. Eppure la squadra messa in campo da Conte era quella vittoriosa nelle ultime quattro partite e quindi attualmente di maggior affidamento, e la partita si è poi risolta in un assedio nell’area avversaria , ma da tutta quella montagna di gioco non è nato il topolino di un gol. Mi sembra inutile la caccia al capro espiatorio. La sconfitta è collettiva. Forse l’unico innocente è il portiere, mai impegnato per tutta la partita. I rimedi? Non credo che spetti a noi tifosi, all’oscuro delle segrete cose della società, trovarli. Tuttavia a volte non tutto il male vien per nuocere. Forse squadra e allenatore, liberati dagli impegni di coppa, potranno dedicarsi a quelli di campionato con maggiori probabilità di successo. Siamo secondi in classifica e tante partite restano da giocare. Del resto, come sempre, i conti verranno fatti alla fine e i padroni cinesi, che si dice siano eccellenti mercanti, e quindi abilissimi in rendiconti, non avranno certo bisogno dei nostri suggerimenti.
    Buona giornata e buona fortuna a tutti.

  15. Totocutugno scrive:

    Dopo 3 ottime partite, Sassuolo-borussia-Bologna, siamo tornati ad essere i mollaccioni della prima parte di stagione:lenti, sempre sotto ritmo, zero gioco verticale, tanti tiri e calci d’angolo, ma pochissime vere occasioni da gol. Gonde non può non aver visto le 2 partite tra borussia e gli ucraini, nelle quali i tedeschi giocando a un buon ritmo e con tante verticaluzzazioni rasoterra, ne hanno fatti 10 in 2 partite, mentre il real giocando ad un ritmo compassato simile al nostro ha perso 2 volte. Delusione cocente e peggiore rispetto allo scorso anno, squadra più forte e girone più scarso, ma siamo addirittura arrivati ultimi…. Ora con 1 partita a settimana, mi auguro si riesca a vincere il campionato.

  16. ginfranco scrive:

    Nelle partite importanti ci caghiamo regolarmente addosso anche in campionato con una regolarita’ disarmante , il resto e’ fuffa.

  17. Michele scrive:

    Solita isteria interista

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