
Calcisticamente parlando, gli ultimi due sabati sera sono stati catastrofici. E se sabato 31 maggio si saranno divertiti almeno i gufi di bandiere nemiche, sabato 7 giugno dovremmo tutti sentirci accomunati da un disastro che al confronto quello della Lega alle ultime elezioni Europee è stato un plebiscito. C’è anche chi ha accomunato questi due sabati parlando di apocalisse italiana, ma è una semplificazione assurda. L’Inter ha perso 5-0 una finale di Champions dopo un percorso europeo fantastico e dopo una stagione in cui ha avuto l’ambizione e la possibilità di vincere tutto, finendo purtroppo col vincere nulla. L’Italia, invece, quella sì che è in uno sprofondo totale e sembra che nessuno se ne stia occupando.
L’unico parallelo reale è che entrambe, l’Inter e l’Italia, dopo il sabato catastrofico si sono ritrovate senza allenatore, il che può anche starci. Quello dell’Inter, Simone Inzaghi, è già al lavoro con la sua nuova squadra, in un altro continente, un altro mondo, dove si è presentato con un inglese molto basico (thank you, one more) e con un colorito pallido che lo fa sembra improvvisamente invecchiato. Anche Spalletti poco fa, in conferenza stampa, sembrava imvecchiato e rimpicciolito. Fine dei parallelismi: Inzaghi è in Arabia con l’home banking che trilla come un usignolo, Spalletti è un morto cui tocca ancora camminare fino a martedì, una roba che non si è mai vista e speriamo non si veda mai più, anche se è in un certo senso bello far ridere il mondo intero in un momento così cupo per le sue sorti.
Non si era mai visto un allenatore andare in conferenza stampa ad annunciare il suo esonero. Con colui che l’ha esonerato seduto in prima fila a godersi lo spettacolo e non al suo stesso tavolo a dare spiegazioni. In un club non sarebbe mai successo, ovviamente, e anche questo grottesco atteggiamento tra il dilettantismo e il mobbing distingue la Nazionale dai club, due entità peraltro sempre più distanti e in competizione. Gravina ha detto a Spalletti di ritenersi sollevato dall’incarico dopo lo 0-3 in Norvegia, però gli ha chiesto di andare in panchina anche martedì contro la Moldova. Una partita elementare, la più facile del girone (quella in Norvegia era la più difficile), che adesso diventa interessante psicopatologicamente: una Nazionale di cui in questi giorni si è detto il peggio, condannata (in teoria, certo) già al secondo posto del girone dopo solo una partita (quindi se andrà bene ai play-off che non abbiamo passato già nel 2018 e nel 2022), guidata da uno già esonerato. Meraviglioso.
Sull’Inter, sulla scommessa Chivu e sulle vere ambizioni di Oaktree inizieremo a sapere qualcosa a giorni. Anche la Nazionale dovrà sapere qualcosa a giorni: ma chi si prenderà ‘sta rogna? La Nazionale è in involuzione continua ormai da una dozzina d’anni, per due fattori principali: a) le generazione di giocatori è quella che è, clamorosa è la mancanza di punte decenti negli ultimi 10-12 anni (anche se forse l’ultima vera punta – pura, centrale, forte – è stato Vieri, e quindi parliamo di oltre 20 anni fa); 2) le guide tecniche del dopo 2006 sono state state spesso modeste o poco adatte, e la Nazionale viene ormai percepita da tutti – compresi i giocatori – come un intralcio. Nel 2021 abbiamo vinto gli Europei? Vero. Con la stessa formazione (8/11, non c’erano Chiellini, Bonucci e Chiesa) un anno dopo abbiamo perso lo spareggio con la Macedonia del Nord. Quindi, l’eccezione qual’è stata?
Servirebbe una svolta, ma servirebbero giocatori migliori/più motivati e allenatori migliori. Ecco, l’Inter – come ogni altro club – i giocatori che le servono se li compra o se li fa prestare. Per la Nazionale è più complicato, salvo ogni tanto naturalizzare qualcuno per tappare buchi o provare a pescare il jolly. Ogni volta aspettiamo un nuovo corso. Il prossimo inizia così: un ct esonerato che va in panchina da morto che cammina, la solita ricerca del prossimo tra il poco che offre il mercato, il solito andare e venire tra esaltazioni e depressioni, facendo finta che un girone con Estonia, Moldova e Israele – oltre che la spaventosissima e fortissimissima Norvegia – sia un banco di prova e non una robaccia che una ventina d’anni fa avremmo chiamato materasso, oppure merda.
My two cents? Io chiederei a Ranieri se ne ha voglia. E’ un signore cui si deve rispetto, sa trattare con i giocatori, potrebbe dedicarsi al compito con tutto se stesso senza altri pensieri e senza lo stress del quotidiano, lo vivrebbe come un grande onore. In più ha casa a Roma. E parla chiaro, senza supercazzole. Ma Gravina avrà sicuramente un’idea migliore.
Ok. Parliamone.
Per rispetto alla sua storia professionale, gli eviterei questo accollo, per usare un termine a lui molto comprensibile
Minchia nella foto Spalletti ha davvero una brutta cera, ha somatizzato. Comunque scherzi a parte, la colpa è sicuramente degli interisti.
Beh, nemmeno nel suo periodo di massimo splendore, ovvero quando sedeva sulla nostra panca, mi sembrava un Rodolfo Valentino.
Ma si, diano la squadretta azzurra a Ranieri,che si merita sto premio di fine carriera. Pioli però mi sembrerebbe perfetto per fotografare la modestia del movimento nostrano, con Ancelotti a bailar la samba.
Comunque della nazionale a me fotte sega, e con il calcio ho chiuso per un bel pezzo (almeno fino al fischio d’inizio di Monterrey – Inter).
Visto il tennis invece? Oggi uno degli incontri più belli della storia di questo sport, peccato per quei 3 match point che gridano vendetta…
Come le partite con Bologna, Roma e PSG dei nostri?
Ciao @Gus. Ma quante occasioni ha sprecato il nostro Sinner per battere lo spagnolo sul suo campo preferito e col favore del pubblico parigino tutto per lui (solo per questo avrei doppiamente goduto della sconfitta dello spagnolo!). Però siamo solo agli inizi di una sfida che durerà a lungo, e non sarà certo il campo da gioco , preferito dall’uno o dall’altro , a stabilire quale dei due sia il migliore. Già sull’erba e poi sul cemento , quando Sinner potrà giocare al meglio delle sue possibilità, sarà tutt’altra musica…
Felice notte, nonostante tutto, a te e ai tuoi ragazzi.
Anche oggi i ragazzi erano schierati e pronti a festeggiare il primo Roland Garros di Jannik…diciamo che è un periodo di duro allenamento alle brucianti sconfitte per loro.
Puntiamo Wimbledon.
Fino al ritorno della partita con la Francia l’Italia giocava proprio bene.
Poi si è spenta la luce.
Non credo sia solo colpa di Spalletti. Tutti schifano la nazionale diciamolo. Vista solo come una rottura di palle per i club. Come fai a creare un gruppo unito se gli atleti non sentono il senso di appartenenza e l’ orgoglio di giocare con la nazionale. .Poi a livello atletico siamo in modo impressionante indietro rispetto a tutti.
Il Pelato di Certaldo prossimo allenatore Rube…
Fonte: Radio Zozzaroni
Ce lo vedo come allenatore Rube devo dire… mi sembra abbia tutte le caratteristiche…
Per quanto mi riguarda il sabato catastrofico è unicamente quello del 31 Maggio. L’altro non l’ho calcisticamente vissuto, avendo abbandonato la nave Azzurra nel lontano 1994 con l’arrivo del comandante Arrigo. Spalletti faticavo a digerirlo anche in Nerazzurro.
Il simpatico Alváro Morata affonda le Furie Rosse con un rigore ridicolo.
E si che l’avevano fatto entrare apposta …
@Gues e Scetticonerazzurro
Meno male che il tennis ci regala prestazioni come quelle odierne!
Cinque ore e mezza di massimo impegno sportivo.
Un applauso ai due protagonisti che si contenderanno i trofei da qui a 15 anni ed un sonoro “buuu” al pubblico francese, veramente incivile.
Si, il pubblico francese in quanto a cafoneria riesce a battere per distacco pure quello del Foro Italico…
Spalletti mai sopportato. Giusto l’esonero ma anche di chi l’ha scelto se possibile. Certo un aziendalista licenziato in tronco dall’azienda stessa: eh, non se lo sarebbe mai aspettato no il Spallett….
Sarà mica che il nostro calcio tatticamente evoluto è rimasto indietro di qualche anno?
E non parlo di nazionale ma di club.
Ti chiedo, in serenità: chi è l’ultimo allenatore diciamo pragmatico ad aver vinto qualcosa di importante?
Mi dirai Ancelotti, ti rispondo che l’ultima Champions l’ha vinta quando nei finali di partita schierava quattro o persino cinque attaccanti tutti assieme.
Come fa il PSG a sostenere tre punte?
Come fa il Liverpool?
Come fa il Barca?
E la Francia?
E la Spagna?
Com’è che tutti pressano come ossessi mentre noi nel dubbio torniamo dal portiere?
Per me, e lo dico da anni, la prima cosa da fare sarebbe dar fuoco a Coverciano e a Ulivieri che ancora spara cazzate superate dal tempo, e ci spiega che i nostri vincono i tornei U17 e U 19 ma poi si perdono….
Peccato che gli U17 degli altri giochino in prima squadra, degli U19 manco parliamo.
È un sistema intero da radere al suolo, altro che CT e presidente federale….
Ieri escono i calendari a giugno e un imbecille spiega che “vogliamo permettere ai tifosi di organizzarsi”.
Organizzare cosa, che fino a 72 ore prima spostano giorno sede e orario come gli pare?
Ma questo ai club va bene, perché povero Ciccio che gioca il giovedì come farà mai a rigiocare la domenica?
In un campionato serio fissi giorni e orari e lì cambi in caso di guerra o terremoto, mica perché c’è la Champions al martedì e bisogna anticipare al venerdì….
Da bravo secchione ho appena rivisto Parma-Atalanta 3-2 con rimonta dallo 0-2.
Caspita..pressing alto e ripartenze verticali.
Il risultato sta pure stretto al Parma…
Chivu(ol essere lieto sia, di doman non c’è certezza…).
👏👏👏
La nazionale applica alla lettera le ricette dei club: non funziona un caxxo ormai da anni? Si fa la girandola dei tecnici quando invece il sistema andrebbe ripensato alla base, ossia dalle giovanili, spazzando via la vetusta dirigenza figc.
Ma chi comanda non farà mai un passo indietro
come darti torto? il pesce puzza dalla testa, ma in Itaglia, come anticipato dal grande Elio, è la terra dei cachi e dei culi attaccati alla poltrona. già dopo la prima esclusione dai mondiali si sarebbe dovuto mettere mano alle fondamenta del movimento, tornare ad insegnare ai bambini come si stoppa un pallone o come si salta l’uomo. dare spazio alla tecnica ed alla fantasia, invece che alle diagonali preventive ed ai figli di papà che pagano per essere presi nelle varie squadre compiacenti. ed invece in federazione non hanno fatto NULLA e si autogiustificano dicendo che loro non mollano, peccato che l’unica cosa che non mollano sono poltrona e stipendio a 5 zeri.
Il marciume riguardo poi tutto il blocco dei procuratori anche salendo di categoria.
Il report delle iene su Bagni certifica un mondo marcio in cui procuratori e direttori sportivi ci sguazzano.
Se fossi un presidente dopo max 5 anni cambierei area tecnica, inteso come ds e suo seguito. Un po’ come fanno le aziende con i responsabili del procurement: troppo forte la tentazione di “legarsi” a certi giri a danno della società.
Ormai i ds non guardano più giocatori di loro iniziativa o con loro gruppo scout ma “ascoltano” i suggerimenti dei procuratori di cui si fidano. E vengono fuori acquisti improbabili
Proposta” abolizione della legge Bosman( si chiamava cosi’?). Fuori i procuratori dal sistema, e vediamo se i ragazzi cresciuti nelle cantera vanno in prima squadra, al posto di improbabili campioni proposti dai procuratori a suon di percentuali plurimilionarie. Giusto per dire he
Comunque le idee erano così chiare che non si riesce a formare lo staff di Chvu.
No di Martuscello e dopo quello che sembrava un gran ritorno, Scaloni dice che anche Samuel ha respinto al mittente l’offerta.
Qualcuno del blog ha patentino ed è libero?
Kalle ha ragione da vendere quando dice che il pesce puzza dalla testa e che già dopo l’eliminazione nel play-off con la Macedonia (??!!) un Presidente Federale serio avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni. Quel mezzo “rinco” di Tavecchio l’aveva fatto dopo la Svezia, anche se con colpevole ritardo; Gravina no. E il dramma vero è che è stato appena rieletto in Febbraio, con una percentuale bulgara (98,7%). E’ un movimento allo sbando, basta guardare cosa sta succedento con la serie C. I calendari sono comandati dalle TV, dal momento che una bella fetta del bilancio delle Società arriva dagli introiti televisivi. Ma attenzione: da TV in streaming. Così non puoi giocare più di due partite contemporaneamente altrimenti il sistema va in palla; e se sono partite di cartello, addirittura non più di una. Poi, certo, ci sono una miriade di altre motivazioni, ma parte tutto da lì. Un Presidente che dichiara in maniera altisonante che la Juve è un patrimonio del calcio italiano, si descrive già da questo. Eugenio Spalletti da Certaldo non è mai stato un fenomeno, ma da quando ha preso la Nazionale sembra che si sia totalmente rincoglionito. Credo che sia un allenatore non adatto a fare il selezionatore e che dopo lo scudetto vinto a Napoli si sia “leggermente” montato la testa. A qualcuno della Nazionale gliene “fragancazzo”; padronissimo ovviamente. Il problema è che invece mi sa che inizi a puzzare anche la testa del pesce nerazzurro, e questo mi disturba già di più.
Da un mese fa che avevamo l’Europa sotto i piedi a un esordiente in panchina e tentativi di raccattargli un secondo di personalità che vanno a vuoto…come cazzo ci siamo ridotti in così poco tempo?
Poi cosa continua Marotta a fare proclami, se vuoi difendere sto “povero ragazzo” che hai buttato così nella
mischia almeno vola basso, abbassa le
aspettative
E tra una settimana siamo di nuovo in ballo.
Non è che ci arriviamo proprio bene al Mondiale per Club …
Qui a Torino il tam tam gobbo vocifera di un approdo del supercazzola sulla panca gobba. Che probabilmente non vedeva l’ora di levarsi dell’ennesimo fallimento annunciato. Avete ragione, Gravina è l’emblema di un sistema calcio vecchio, stantio, colluso, autoconservativo. L’emblema del belpaese in sostanza.
Ma quanto ha fatto la Lega alle ultime elezioni europee?
Su Chivu però non andiamo dietro ad ogni narrazione tafazziana.
Che si sia dovuto improvvisare (e qui è responsabilità di Marotta) è certo. Ma che adesso nessuno voglia fargli da secondo mi sembra esagerato.
Passione e ambizione. Queste le parole d’ordine di Cristian nell’intervista odierna. Crediamoci e sosteniamolo. Nel caso, i bersagli delle critiche saranno da cercare nella proprietà se non aprirà il portafoglio, e nello stanzone se l’anno prossimo i Barellers e soci non stilleranno ogni goccia di sudore e concentrazione.
Bravo Gus, il mio mantra è quello di leggere le notizie, dividere per 4, credere alla metà di ciò che hai letto e dare credito ad un ulteriore 50%.
Aspettiamo la fine del teatrino messo in piedi dalle ormai storiche P.I. e poi valutiamo l’operato della società, non facciamo i gonzi/gobbi, per favore!