
Il campionato d’agosto è già finito con un bilancio un po’ così, perché tre punti in due partite in casa è un bilancio un po’ così. Tecnicamente, il dato – molto parziale – è questo: siamo implacabili con squadre che fanno cagare, lo siamo un po’ meno con squadre fisiche che se la giocano. Siamo sfortunati (il fuorigioco di Thuram e il rigore di Dumfries sono roba di millimetri), ma ci mettiamo molto del nostro: al quarto angolo tirato alla cazzo (sembrava l’Inter di Mazzarri) ho avuto l’insano pensiero di disdire Dazn, Sky, Prime ma anche l’Enel, per non ricadere in tentazione di accendere i device. I sorrisi di Inter-Torino si sono trasformati nei bronci di Inter-Udinese. In sei giorni. E io che maledicevo l’assurda pausa delle nazionali dopo due giornate adesso sono qui che guardo il soffitto e dico: meno male che adesso c’è la pausa. Sono anch’io un po’ in confusione, come l’Inter.
Il campionato d’agosto ha i suoi rischi, tipo trovare l’Udinese e non venirne a capo. Il massimo che potevamo fare, senza farci troppe domande, era vincere le due partite (come hanno fatto Napoli, Juve, Roma e rumore di tuoni Cremonese) (noi oltretutto le avevamo entrambe in casa) e invece no. Vinci 5-0 con il Torino e ti sembra che sia già tutto a posto. Perdi 1-2 con l’Udinese e ti sembra che ci manchi questo, quello e quell’altro. Vinci 5-0 con il Torino e ti sembra che la squadra sia già in grande spolvero. Perdi 1-2 con l’Udinese e ti sembra che la squadra stia già arrancando, pagando subito il pegno a una preparazione che – nel caso stasera – sarà stata minimo 15 giorni più breve di quella degli avversari.
Avendo rinviato il momento delle disdette, mi sono indivanato nell’attesa di Chivu. Che ha detto, con chiarezza, una cosa dirompente: questa squadra è abituata a giocare in un modo che non è quello che voglio io, è dura far cambiare le abitudini di quattro anni. E quindi? Ora che succede? Finisce il mercato e abbiamo pochi difensori, pochi attaccanti (stasera hanno giocato tutti e quattro insieme) e molti centrocampisti. “Con quelli che siamo”, ha sottolineato Chivu. La leziosità gli sta sui maroni, il gioco non è proprio quello che vuole lui, e lo deve inseguire “con quelli che siamo”. E io che anelavo alla tranquillità dell’animo. Forse era meglio che mi guardavo Squid Game.
Amen
È una stagione di merda, come non immaginiamo.
Abbiamo ricominciato da dove avevamo lasciato l’anno scorso. Sia nel senso del gioco, che come sottolineato da nostro padrone di casa è sostanzialmente rimasto quello dell’anno scorso, e sia nel senso delle direzioni arbitrali. Il gioco non può cambiare perché non sono cambiati i giocatori; lo ha detto anche Chivu, che si è preso colpe che non ha. Abbiamo difensori lenti, centrocampisti che fanno poco filtro e nessuno che salta l’uomo e crea superiorità numerica: dura cambiare gioco in queste condizioni. Io poi, della verticalità di cui si sbandiera tanto, non è che ne abbia vista molta, ma magari sono io che capisco poco e non me ne sono accorto. Sul (non) mercato operato dalla Società mi sono già espresso ampiamente. La direzione arbitrale invece no: quella la capisco benissimo. Concedere un rigore come quello contro Dumfries significa essere in palese malafede o arbitrare non capendo un cacchio di calcio. Si era detto: “Mai più rigori come quello di Darmian in Inter-Fiorentina”. Beh questo è esattamente uguale, se non peggio, perché la distanza tra i giocatori è minore e perché Dumfries salta all’indietro, ma non fa niente di sbagliato, di non congruo,di scorretto o di imprudente: semplicemente salta, e la palla gli sbatte sul braccio da 25 cm. Ma dove se le doveva mettere le braccia, scusate ? Dietro ? Saltare indietro con le braccia dietro ? E’ contro le leggi della meccanica umana. Non è che un arbitro che viene chiamato al VAR deve per forza dare il rigore: valutate le immagini può anche decidere di non darlo. Infatti in presa diretta non l’aveva certo fischiato. Ma vado oltre. Abbiamo avuto il 68% di possesso palla, 12 angoli contro 1 degli avversari, giocato per un tempo quasi esclusivamente a una porta e all’Inter sono stati fischiati 17 falli, all’Udinese 5. Vi sembra possibile ? Ogni volta che uno dei loro si accorgeva che stava perdendo il pallone si buttava per terra e gli veniva regolarmente fischiato il fallo a favore. Tant’è vero che Lautaro a un certo punto si è incazzato e si è preso il cartellino. Non parliamo poi delle perdite di tempo del portiere, nuova regola che non sta applicando praticamente nessuno. Poi, certo, è ovvio che l’Inter ce ne abbia messo parecchio del suo e che non sia stata per niente fortunata; ma quella del rigore ridicolo è la classica situazione che ti spariglia le carte e che ha consentito a quella squadra di granatieri di impostare la partita che volevano. Sarebbe anche ora di cominciare a non venire regolarmente puniti oltre i nostri demeriti. Non mi soffermo sui singoli, perché non ha senso più di tanto. Solo su uno: avete potuto vedere la differenza fra Solet e Bisseck ? Uno costa 25 mln. e l’abbiamo lasciato lì; per l’altro ce ne avevano offerti 32/35 ma abbiamo fatto gli schizzinosi: “Ne vogliamo 40”. Ma andate a cagare !
rube, bbilan e napoli stanno spendendo più in questa ultima settimana che in tutto quanto il mercato e noi, col magico “percorso” e il fatturato record, se non fosse per i soldi spesi a caso per diouf, siamo rimasti a bonny, preso a luglio, durante il mondiale per club. dopo aver dato questa rosa in mano al povero chivu, un esordiente mandato allo sbaraglio e che sarà il loro comodo parafulmine.
per trovare un acquisto da più di 23mln bisogna tornare a pavard (30), col “pezzente” zhang che “non metteva i soldi” e intanto aveva pure il bond capestro. lascio stare gli altri acquisti di frattesi (42), hakimi (45), barella (45), eriksen (27), nainggolan (38), bastoni (30), lukaku (65+8) solo per non smascherare la proprietà e una dirigenza che per quieto vivere si adegua all’andazzo e tira a campare, e a maggio si riempiva la bocca col “percorso”. senza “percorso” le altre spendono più e meglio di noi.
si vergognino. una squadra vicecampione d’europa, prima in italia per fatturato, terza nel ranking uefa ridotta al livello della fiorentina e con un allenatore inesperto, vittima di un mercato mediocre e in balia dell’arbitro di giornata e della tv faziosa di turno. il ciclo di inzaghi era comunque finito, ma bene ha fatto l’ex allenatore a non credere più alle promesse di questi qui e a piantarli dalla sera alla mattina. il tanto odiato zhang un briciolo d’amor proprio interista l’aveva, e gli odiati mancini e conte almeno non le mandavano a dire agli arbitri mentre i dirigenti evitavano le telecamere a fine gara e facevano la parte dei buoni con la stampa…
facciano lo stadio, ci vendano e tornino in america togliendosi dalle palle. e come presidente onorario mettano zanetti, facchetti jr o rodrigo palacio che forse ci tiene di più.
Per la prima volta dopo 15 anni consecutivi, non ho rinnovato l’abbonamento.
Ennesimo aumento (siamo al doppio rispetto a 4 anni fa), balzelli e controbalzelli, regole ad cazzum, mi hanno spinto a non rinnovare.
Fate voi, ho pensato, io mi fermo qui.
C’è un limite alle richieste.
C’è anche un limite agli errori e torti arbitrali.
Vi ricordo che anche nell’anno della seconda stella ci fischiarono contro rigoretti al novantesimo (fiorentina e Verona in casa nostra ad esempio).
La differenza rispetto al rigoretto (pressoché inesistente) fischiato alla Lazio la penultima di campionato è che quei rigori non furono segnati, mentre l’ultimo si.
Sono stufo di essere derubato e sono stufo di una società che ha fatto del bilancio l’unico obiettivo.