Maggio 2010-maggio 2020: quanti ricordi, non basterebbe un libro (st. 1, ep. 11)

(ma no dai, in realtà uno basta)

Stagione 1, episodio 11

(città del nord capoluogo di provincia, Fase 2, interno giorno o notte, boh, umidità al 110 per cento, l’Amazzonia al confronto è Camogli)

(continua)

Bene. Parliamo di una orribile creatura.

La nutria? La cimice? La zanzara?

No, la Juve.

Ah bene, sono preparato.

Dunque, la questione del libro di Chiellini ha riportato alla luce il dibattito sull’odio sportivo, che i più hanno stigmatizzato scandalizzati.

Stronzate. Tra opposte fazioni, nel calcio, ci si odia. Se fa impressione la parola, usiamone un’altra. Ma vivaddio, stiamo parlando di calcio, sport, tifo. Ci si odia. Ci mettiamo le virgolette? Ok, ci si “odia”. Poi al novantesimo finisce tutto e ci si beve una birra. Ripeto, stiamo parlando di cose da tifosi. Ti-fo-si. Una categoria di subumani, io per primo. L’odio – ok, “odio” – ci sta, è il sale o il pepe di questa grande passione che ci accomuna. Non facciamo finta che non “odiamo” le altre squadre, o qualche giocatore o dirigente che ci sta particolarmente sul culo, non facciamo finta che non facciamo mai il tifo contro. E’ così e basta. Che pena, diamoci una calmata. E’ calcio, un gioco stupido, un pallone, un prato, tiro, gol. Giochiamo anche a “odiarci”, sennò che gioco è?

Oh, non ti scaldare.

Ma scusa, cosa doveva scrivere Chiellini? “Adoro l’Inter”? Maddai. Va bene così, ci mancherebbe altro. Gli stiamo sul cazzo e lui sta sul cazzo a noi, è giusto. E poi, cosa dovremmo mai ricavare dal libro di un Chiellini – non Pelè, non Maradona: Chiellini! – se non qualche aneddoto di questo tipo? Ha sbagliato solo a scrivere quelle cose su Balotelli: in pura teoria potrebbe ritrovarselo in Nazionale, a quel punto se Supermario gli sputasse in faccia farebbe solo bene.

Ti sta sul culo Chiellini? No, chiedo per un amico.

Ma no, mi sta sul culo questa discussione tra finte verginelle che inneggiano a De Coubertin e poi magari augurano la morte a quattro migranti tra i flutti o a volontarie rapite e convertite. Poi ti confesso che quando sono triste guardo alcuni filmati su YouTube per tirarmi su il morale. Tipo: gli ultimi dieci minuti di Inter-Samp 3-2. Ecco, nella top 10 dei miei filmati benefici c’è il finale di Juve-Real con Benatia che entra su Vazquez e Chiellini che urla “You pay!”. Sublime. Quindi, quasi gli voglio bene.

Uhm. Hai un problema con la Juve?

Niente che non si risolva nel giro di una partita. La mia vita è costellata di juventini, molti dei miei più cari amici e dei miei più cari colleghi sono juventini.

Suona molto come “non sono razzista, ho anche amici di colore”.

No dai, siamo seri. Con gli juventini, a parte i negazionisti, non ho alcun problema che non sia relativo a un normale feroce genuino antagonismo. Con la Juve come società di calcio e come categoria del pensiero, beh, forse qualche problema ce l’ho. Se la Fifa ne decretasse la sparizione, diciamo che me ne farei una ragione.

Anche nel libro, comunque, parli di odio.

“Odio”.

Ok, “odio”.

Sì. Ho scritto che odio la Juve e che la Juve odia me. Mi sembrava un pensiero che riportasse il tema nella sua giusta dimensione. Di cosa seria, ma non grave. O viceversa, adesso non saprei.

Eppure avrai qualche bel ricordo che ti lega alla Juve.

Altrochè. Quattro pere (tre di Altobelli e una di Muraro) sotto l’odierno primo blu, ero seduto lì. Il gol di Toldo, quello di Maicon. Tutte quelle finali di Champions perse. Ah, se la vita fosse sempre così.

Dai, di’ “forza Juve” e lanciamo un segnale di distensione.

Distensione un cazzo.

(11 – continua)

COMUNICAZIONI DELL’AUTORE. La fase 2 di questo libro è iniziata. Come vedete nella foto, almeno una copia è stata venduta (ho volutamente oscurato il volto del lettore, per garantirne la privacy. SPOILER: si potrebbe riconoscere dall’acconciatura). Se volete anche voi partecipare a questa simpatica iniziativa, mandate la vostra foto a r.torti@gmail.com e sarete coinvolti in questo coraggioso progetto editoriale, un sostegno a una filiera in crisi per questa merda di Covid-19. Nella sua versione cartacea il libro è presente in libreria a Pavia e Voghera, le due città più importanti del mio piccolo mondo, ed è in vendita on line su Ibs. Poi c’è la versione eBook che è disponibile tipo su Ibs, Amazon, Mondadori Store, Kobo, Librerie.Coop, Hoepli, Il Libraccio e siti del genere o, se volete darvi un tocco internescional, nientemeno che su Barnes&Noble e BajaLibros.com. Se proprio non ce la fate (e io vi capisco, anzi, vi ammiro per la vostra resistenza) potete scrivere direttamente all’editore, alla mail giorgio.macellari@alice.it , e ricevere soddisfazione: nel senso che vi dà tutte le info e il libro ve lo spedisce anche (dietro pagamento, immagino. Ma non sono affari miei, io scrivo e basta, adoro queste forme di snobismo intellettuale).

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17 risposte a Maggio 2010-maggio 2020: quanti ricordi, non basterebbe un libro (st. 1, ep. 11)

  1. GORNI ROTA scrive:

    posso dire primo?

  2. Lothar scrive:

    pronto Inter,
    per te sempre presente!!!

  3. Oannes scrive:

    Io dico ..fiero..secondo! Grande cavalcata da triplete..e chi si perde una puntata?

  4. Lothar scrive:

    Perdonami Oannes, considera tuo il secondo posto perché stasera ci son passato per caso, mentre magari tu eri in “marcatura”..
    Grande post Sector, il finale distensione un c é per-fetto, la triade con la maglia tele+ é più brutta della nutria dell’episodio 10, e Lele, Beppe e il Becca in foto con la maglia senza sponsor é un salto all’indietro da tuffo al cuore
    Forza Inter sempre

  5. denny scrive:

    Settore non riesco più a starti dietro con tutti questi post uno dopo l’altro, rallenta un po’ per favore… no va be’ dai, meglio così, nel periodo di astinenza mi stavo intristendo…

  6. Giorgio scrive:

    Buonasera.
    So che non è una specie di quiz, ma…
    Il riferimento al l’acconciatura mi ha fatto venire in mente Hansi Muller. Se lo avete visto in una delle interviste in età “matura”… ha un aspetto simile.
    Ti è rimasto solo questo di un bellissimo post, l’undicesimo (immagino sia quello di mezzo, se l’apoteosi fu il 22…)? mi direte…
    No, devo ammettere che per un momento son stato anche tentato dalla folle idea della foto (ho già versato da giorni i 21 euro per avere il libro di carta), poi mi son ricordato che ho un’età… 🙂
    È comunque il 22 mi aspetto un “numero speciale”, che so… Mourinho con i polsi incrociati che dice a Moggi “You know what I mean”…

  7. Lothar scrive:

    Cavoli Giorgio, che occhio, sembra proprio Hansi, applausi!!

  8. Lothar scrive:

    ..mascella un po’ squadrata, dentatura perfetta, quel filo di barba.. Ja ja dev’essere lui, sarebbe simpatico se in qualche modo ci (non) rivelasse il nome dell’acquirente il buon Sector

    • Giorgio scrive:

      Bah… Credo che il “buon Sector” ( come l’hai affettuosamente nominato ) abbia commesso un errore biblico. Appartengo a quella schiera di vetero-informatici che preferirebbero sacrificare la sorella, piuttosto che render noto un indirizzo di e-mail.
      Indicare la propria casella privata…brrrr….mi fa pensare che comunque ne abbia almeno un’altra, a meno che il numero ( ahimé ! ) ridottosi dei seguaci del blog gli faccia non temere un eventuale “assalto” di messaggi…
      Grazie per i complimenti, ma…era facile, con “l’assist” del riferimento alla capigliatura fornito da Settore, farsi venire in mente il buon Hansi ( un altro dei “geni del calcio” purtroppo non esploso come doveva a S. Siro, tipo Scifo, Recoba, Coutinho and so on…).

  9. claudioambu scrive:

    che spettacolo!
    Fin da giovane avevo una vaga somiglianza tricologica e somatica con Hansi Muller (ma lui si è ormai stempiato, io no!).
    Condivido il pensiero di Settore, bando alle ipocrisie: è così bello “odiarsi” calcisticamente.

  10. Flavio Mucci scrive:

    E diciamolo una buona volta che dalla Coppa Italia del 2011 in poi le più grossse soddisfazioni ce le ha date l’odiata Juve.
    Tanto che io sto sopportando la clausura degli sport giocati con la ripetuta visione su youtube del teatrino di telelombardia delle loro finali perse, nonchè dalle cocenti eliminazioni.

  11. Lothar scrive:

    :-)))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
    Ma certo Flavio, hai recitato una specie di XI comandamento tanto é vero ciò che hai scritto!!!

  12. Giorgio scrive:

    Come già fatto con Scettico, vi invito – per rinfrescare 10 minuti lo spirito – a guardare le su Youtube le sintesi di tre partite : la coppa Italia all’Olimpico (opportunamente titolata “caccia all’uomo”, laddove io mi ricordavo solo lo squallido calcio di Totti a Balotelli), poi la partita con la Samp (le manette di Mourinho) e il derby finito 2-0 per noi nonostante l’espulsione di Lucio e il rigore NON solare dato all’89` e prontamente parato dal grande J. Cesar (omen nomen…).
    Poi mi vien difficile dar torto ai complottisti…

  13. neroazzurro-rosso scrive:

    @Giorgio
    Periodicamente le riguardo anch’io ma quella che più mi entusiasma è quella con la Samp…..da 0 a 2, in una manciata di minuti, a 3 a 2……pazza Inter!

  14. fax scrive:

    “… a quel punto se Supermario gli sputasse in faccia farebbe solo bene.”
    Eh no! Troppo facile. Io chillerini lo andavo a stanare a Vinovo …

  15. Giuseppe Spalazzi scrive:

    Scusa, ma io sono stato uno dei primi a comprarlo in formato e book, come faccio a farmi la foto?

  16. Flavio Mucci scrive:

    Inter-Samp per me è uno spartiacque.
    In quella stagione siamo al primo verde, e al due a zero , come molti altri, il mio socio si alza e mi invita ad uscire.
    Sono in macchina con lui per cui , pur a malincuore esco per andare alla macchina in via Newton*.
    Quando siamo all’altezza della biglietteria sud il boato del primo gol.
    All’incrocio di via Rospigliosi e via Civitali*, secondo boato, più forte del primo.
    Tra Civitali e Ciardi* il terzo che si sente fortissimo nonostante la distanza aumentata.
    Da quella partita io aspetto sempre il triplice fischio, anche se poi resto imbottigliato nel traffico.
    * Per i più puntigliosi rimando a Google Maps.
    p.s. La cosa che a posteriori, rivedendola, mi ha più impressionato non sono stati tanto i tre gol, quanto la quantità di occasioni che vado a riepilogare:
    41,50 Palo di Recoba
    42,00 Girata centrale di Vieri, parata
    43,13 GOL di Martins
    44,30 Recoba ,tiro ribattuto
    45,00 Vieri a botta sicura ribattuto da un mani di Zenoni (niente rigore-of course)
    45,23 GOL di Vieri su assist (mostruoso) di Martins
    46,28 Tiro di Cambiasso da fuori area, sopra la traversa
    47,33 Tiro di Recoba, parato da Antonioli
    48.00 GOL di Recoba dal limite su appoggio all’indietro di Stankovic

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