
Nel 2010, come nel 2021, il Pallone d’Oro andò a Messi. Perchè? Perchè è un grande calciatore, certo. Ma, tecnicamente, perchè? Perchè nel 2010 così come nel 2021? Cioè in stagioni in cui non è stato il miglior giocatore del mondo, e neanche il secondo, il terzo, il quarto, il quinto? Sostanzialmente perchè questo premio, dominato da logiche che vanno al di là della sua essenza – che sarebbe anche semplice e significativa, cioè premiare il miglior calciatore della stagione -, va ormai preso per quello che è, cioè una baracconata insopportabile in cui, semel in anno, i calciatori si mettono lo smoking e tutti ad applaudire, uh-uh. Per onestà ci andrebbe messo un sottotitolo a ‘sto Pallone. Chessò, “Pallone d’Oro-Premio a uomo famoso con main sponsor e che gioca bene a pallone”, oppure “Pallone d’Oro-Se non sappiamo a chi darlo ci sono sempre Messi e Cr7”. Quindi non glielo metteranno mai, il sottotitolo.
Per spiegare il poco spiegabile Pallone d’Oro 2021a Messi è stato ripescato dalla scarsa memoria collettiva il caso dell’inspiegabile 2010. Nel 2010 accaddero alcune cose. Una, che ci riguarda, è che un giocatore mai cagato a livello internazionale si rende protagonista di una stagione clamorosa in una squadra che a sua volta fa una stagione clamorosissima: la squadra vince tutto – il Triplete – e lui segna tutti i gol delle tre partite decisive. Era anche la stagione del Mondiale, che la sua influenza sulle scelte per il Pallone d’Oro evidentemente ce l’ha: lo vince la Spagna, che aveva giocatori clamorosi. C’è poi un giocatore della squadra finalista, l’Olanda, compagno di squadra del giocatore mai cagato di cui sopra, che chiude la sua clamorosa stagione con il Triplete, il secondo posto ai Mondiali e il titolo di capocannoniere.
Il Pallone d’Oro quindi va a Messi.
Messi, nel 2010, vinse la Liga col Barcellona, segnando 34 gol (capocannoniere). Cioè, vabbe’, non è che parliamo dell’ultimo degli stronzi. Ma in Champions lo buttammo fuori noi a calci in culo, e ai Mondiali fece ca-ca-re, uscendo malissimo ai quarti con la Germania (4-0, a casa) e non segnando nemmeno un gol in cinque partite. Xavi e Iniesta finirono secondo e terzo, Sneijder quarto (quarto!) e Milito, proseguendo la sua carriera di giocatore più sottovalutato dell’universo, non fu nemmeno considerato nella lista dei 23 “finalisti”, una cosa inconcepibile se pensiamo che tra i 23 c’erano cinque giocatori del Bayern (uno in più di quelli dell’Inter, “solo” quattro) e tale Asamoah Gyan, mistero dei misteri.
La cosa veramente decisiva di quel 2010 (oltre al difetto di fondo, e cioè l’autorefenzialità e la dipendenza economica di questo premio) fu che cambiò il regolamento. Il Pallone d’oro della rivista France Football venne unificato al World Player of the year che si era inventato la Fifa, creando appunto il Pallone d’Oro Fifa. Si unificarono così anche le due giurie, quella giornalistica dei francesi con quella ecumenico-pallonara della Fifa (votavano commissari tecnici e capitani di tutte le nazionali del globo). Con la conseguenza che – una testa, un voto – l’opinione degli espertissimi giornalisti sportivi europei valeva tanto quanto quella del commissario tecnico del Laos e del capitano delle Isole Samoa.
Questo premio “unico” dura sei anni: 4 volte lo vince Messi, due volte Cristiano Ronaldo. Poi si ri-separa dal 2016, il Pallone d’Oro torna ai francesi e la Fifa si inventa il Best Fifa Men’s Player, con classifiche praticamente uguali per tutte le edizioni fin qui disputate tranne che nel 2020, con il Pallone d’Oro non assegnato perchè (mej cojoni!) il campionato francese viene annullato, mentre la Fifa incorona doverosamente Lewandowski.
Il Pallone d’Oro (che vale di più del Fifa) 2021 andava dato a Lewandowski come risarcimento per un’edizione incomprensibilmente annullata e di cui lui era il naturale vincitore. A furia di darlo a Messi e Cr7 ci si dimentica di rendere omaggio al resto dell’universo pallonaro, che per fortuna non si risolve nei soliti due, ormai diventate insopportabili icone di se stessi. Giocatori formidabili, per carità, ma nel calcio c’è anche altro.
Aver premiato Messi perchè ha vinto la Coppa America fa ammazzare dalle risate. E’ il suo primo trofeo con la nazionale argentina in cui milita da 16 anni, 16 anni di nulla che già gettavano un’ombra sui precedenti Palloni d’oro. La Coppa America, dai, diciamolo, un torneino tra le solite 10 squadre in cui la principale difficoltà sono i voli transoceanici. Messi quest’anno è arrivato terzo in campionato ed è uscito agli ottavi di Champions. Lewandowski – oltre ai meriti acquisiti e soppressi – ha vinto il campionato segnando 41 gol più la supecoppa tedesca. E Jorginho, al confronto, è il Milito brasiliano.